Un finanziamento da dieci milioni di euro, quattro scienziate di fama mondiale e una missione coraggiosa: rivoluzionare le terapie per il Parkinson e l’Huntington con neuroni su misura. Oggi, martedì 5 novembre, l’European Research Council (ERC) ha annunciato i vincitori dei prestigiosi Synergy Grant, selezionando appena 56 progetti su ben 548 proposte da tutta Europa. Tra i trionfatori spicca il progetto “Custom-made neuron for cell therapy in Parkinson’s and Huntington’s disease”, un’ambiziosa ricerca in collaborazione tra l’Università di Milano e il Dipartimento di Neuroscienze “Rita Levi-Montalcini” dell’Università di Torino.
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Dietro a questo progetto visionario troviamo le menti brillanti delle Professoresse Elena Cattaneo, Annalisa Buffo, Malin Parmar e Jenny Emnéus, che hanno unito competenze complementari in biologia delle cellule staminali, bioingegneria e neuroscienze. Lo scopo? Creare cellule staminali specifiche per ogni paziente, evitando il rischio di una “one-cell-fits-all” che non tenga conto della varietà di sintomi e dell’eziologia delle malattie neurodegenerative.
Attualmente, i trapianti di neuroni sani in pazienti con Parkinson si basano su una terapia generica, adatta a tutti. Questo progetto, invece, mira a realizzare trapianti “personalizzati” che possano rispondere meglio alle esigenze specifiche di ciascun paziente, combinando cellule staminali e bioingegneria in un laboratorio d’avanguardia. La svolta? Neuroni creati in vitro e arricchiti di meccanismi protettivi e autoregolatori, capaci di affrontare le sfide dei circuiti neuronali danneggiati.
Non solo: il team punta a ricostruire in laboratorio i circuiti neurali umani con un sistema 3D bioingegnerizzato, mai visto prima. Questo approccio non solo permetterà di studiare i fattori che favoriscono l’integrazione dei neuroni trapiantati, ma potrebbe cambiare il modo stesso di affrontare le malattie neurodegenerative.
La sfida non è stata facile. Come racconta la Prof.ssa Cattaneo, il cammino verso il finanziamento ERC è stato complesso, con un primo tentativo fallito nel 2023. Ma l’ERC ha fornito un feedback dettagliato, e le scienziate hanno affinato il progetto per rispondere alle osservazioni. Il risultato? Un progetto finalmente accettato, che porta il team italiano a sfidare i limiti della scienza neuronale, guidato da un entusiasmo che risuona come una promessa: aprire nuove strade verso il trattamento delle malattie di Parkinson e Huntington.
Ricerca d’eccellenza contro il Parkinson e l’Huntington: Torino e Milano alla guida di una rivoluzione scientifica europea
Con un sorriso di orgoglio, Cattaneo aggiunge: “La nostra vittoria è una prova della forza della ricerca europea. È un passo concreto che dà speranza, oltre che un segnale potente della competitività del nostro sistema universitario pubblico.” E non manca un’ulteriore nota d’orgoglio: “Questo progetto è stato sviluppato da una squadra di quattro donne scienziate. Insieme abbiamo fatto l’impossibile.”