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SANITA'
11 Novembre 2024 - 15:39
FEDERICO RIBOLDI
La Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta è stata selezionata, unica in Italia, per entrare a far parte di un ambizioso programma triennale di formazione, ottimizzazione e miglioramento delle infrastrutture oncologiche, un progetto che vedrà coinvolte anche altre otto strutture europee. L'annuncio è stato dato oggi nella sala trasparenza del Grattacielo Piemonte, con la presenza dell’assessore alla Sanità, Federico Riboldi, del coordinatore della rete, Massimo Aglietta, e del direttore di Azienda Zero, Adriano Leli.
ADRIANO LELI
In un contesto sanitario che sta affrontando sfide sempre più complesse, l'importanza della rete piemontese emerge come un faro nella lotta contro il cancro, tanto che la Regione ha deciso di investire 2,7 milioni di euro nel 2024 per potenziare le sue attività. "Siamo consapevoli del ruolo fondamentale che questa rete ricopre nella lotta contro il cancro, e per questo abbiamo deciso di destinare un finanziamento mirato per sostenere il personale, la formazione e i progetti di miglioramento dei percorsi di cura oncologici" ha dichiarato Riboldi. Un investimento che, secondo l'assessore, è un segnale di quanto la Regione punti sull'innovazione e sull'efficienza nella cura dei pazienti.
Il programma europeo Comprehensive Cancer Infrastructure for Europe (Infrastruttura globale contro il cancro per l'Europa), finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito della Mission Cancer, è progettato per rafforzare le capacità di ricerca e innovazione nella cura del cancro a livello continentale. La Mission Cancer ha l’obiettivo di supportare gli Stati membri nell'ottimizzazione delle loro infrastrutture oncologiche nazionali e regionali. Ed è proprio in questo contesto che la Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta si è distinta, meritandosi l'ingresso in un circuito di eccellenza europea.
Massimo Aglietta, coordinatore della rete, ha spiegato che la Comprehensive Cancer Infrastructures (Cci) è un concetto chiave per l’evoluzione della cura oncologica. "La Mission Board Europea sul cancro ha definito un Cci come un’infrastruttura che unisce risorse e servizi per potenziare e integrare l’assistenza oncologica, la ricerca, la formazione dei professionisti e l’educazione di pazienti, sopravvissuti e famiglie", ha sottolineato Aglietta. Un modello che non solo si prefigge di migliorare la qualità della cura, ma che punta anche a rafforzare la rete di supporto psicologico e sociale per chi affronta la malattia.
A spiegare l'importanza di questo riconoscimento è stato anche Adriano Leli, direttore di Azienda Zero, che ha sottolineato come la rete piemontese sia stata valutata come una delle più preparate a soddisfare i criteri richiesti dalla Joint Action europea. "La nostra rete è stata giudicata in grado di fornire la maggior parte dei servizi richiesti per il modello europeo, con una struttura che consente l’integrazione e lo sviluppo di nuovi progetti tra le diverse realtà professionali e ospedaliere", ha dichiarato Leli.
Questo importante traguardo rappresenta non solo un riconoscimento per la Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta, ma anche un’opportunità per potenziare ulteriormente il sistema sanitario regionale, facendo leva sulla collaborazione internazionale e sull'innovazione. L'obiettivo è chiaro: rafforzare la risposta del sistema sanitario contro una delle sfide più grandi della medicina contemporanea, offrendo ai pazienti cure sempre più mirate ed efficaci.
MASSIMO AGLIETTA
Un segno che la lotta contro il cancro, se affrontata con investimenti mirati e una rete ben strutturata, può fare davvero la differenza. Il Piemonte è pronto a dimostrarlo, assumendo un ruolo di leadership in Europa.
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