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14 Novembre 2024 - 07:45
Torino è piena di buche (nella foto, via Accademia Albertina)
La collina, dov’è purtroppo avvenuto l’incidente costato la vita a Luca Ferrero, il “veterinario dei vip”. E poi il centro città, San Salvario, la Crocetta. Groviere dappertutto lungo le nostre strade dove, dati alla mano, nel 2023 sono avvenuti ben 406 incidenti (quindi più di uno al giorno). Ecco allora che è ancora un decesso a risollevare la spinosa questione, che non si risolve mai, delle buche in città.
Per chi viaggia in auto o in motorino, ad esempio, è sconsigliato percorrere il controviale di corso Marconi, nel quartiere San Salvario. Troppe le buche e gli avvallamenti per pensare di poter viaggiare in tranquillità, sia sul lato Nord che su quello Sud del corso. Per non parlare poi dei mini-crateri che ci sono nelle vie Principe Tommaso, Lombroso, Madama Cristina. E questo solo per citare alcune strade del borgo. Spostandosi in centro città, via Accademia Albertina (a dispetto di qualche colata di catrame per tappare le falle maggiori) continua ad essere martoriata dalle buche. Almeno una decina, le più critiche, concentrate soprattutto nel tratto che da piazza Carlina porta in via Po. Nei dintorni, piuttosto malmesse sono via Mazzini e via Andrea Doria.
Cambiando quartiere, non c’è ancora traccia dei nuovi interventi di manutenzione straordinaria chiamati a riqualificare i manti stradali di corso Dante, corso Unità d’Italia e altre vie particolarmente trafficate della Circoscrizione 8. Basta muoversi in macchina per vedere come le strade siano davvero a pezzi. Corso Dante, in prossimità del ristorante giapponese Kombu, è un percorso a ostacoli che mette a dura prova le sospensioni. Il peggio, però, arriva muovendosi in collina. Da strada dal ponte Isabella a San Vito passando per viale Thovez e strada Antica da San Vito a Revigliasco, percorsi disseminati di buche e ritenuti potenzialmente pericolosi per gli automobilisti. E non si scherza nemmeno in strada Santa Lucia a Cavoretto. «Ma entro la primavera del 2025 il cantiere verrà aperto», ha precisato il presidente della Circoscrizione 8, Massimiliano Miano, facendo riferimento alla situazione di corso Dante. E sono anche in corso i lavori, in strada Sant’Anna, per rimediare a una frana che da maggio ha messo a dura prova la viabilità (lasciando sul terreno una profonda crepa di dieci metri). Sul caso il capogruppo della Lega in Circoscrizione 7, Daniele Moiso, presenterà una nuova interpellanza per chiedere anche il ritorno del bus 54.
Insomma, una Torino simil-groviera nonostante la giunta Lo Russo, per il 2024-2025, abbia messo a bilancio 4,5 milioni per tappare le buche. Soldi in aumento rispetto al passato, ma ne servirebbero più del doppio. «Almeno dieci milioni», aveva rivelato poco tempo fa l’assessore Francesco Tresso. Anche perché gli incidenti sono sempre tanti. Alcuni anche mortali. Come quello capitato al veterinario Luca Ferrero, deceduto dopo sei giorni in Rianimazione al Cto a seguito di una caduta in collina, mentre pedalava con la bici. Caduta avvenuta in strada comunale di Pecetto proprio per colpa dell’asfalto disconnesso a causa di una buca. Il veterinario dei vip, ciclista esperto e sempre prudente, stava affrontando una discesa, quando una moto avrebbe superato la bici e una fila di auto. Il dottore ha così perso il controllo del suo mezzo ed è caduto. Dopo sei giorni all’ospedale, in coma, è deceduto.
«A volte sembra di vivere sulla Luna», scherzavano (ma non troppo) ieri mattina i residenti della nostra collina, commentando lo stato pietoso del manto stradale. Quando non ci sono i soldi, attorno ai crateri vengono piazzate le transenne. Ma può anche capitare che debba scendere dall’auto addirittura un vigile per tappare una buca. Esempi? Tanti. Sulle pagine del nostro giornale, il 29 ottobre scorso, dunque pochi giorni fa, raccontavamo di un agente della municipale intento a tappare una buca in corso Vittorio, angolo corso Massimo.
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