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Il Tavolo dell'Automotive

Stellantis: "Non chiudiamo e non licenziamo. Ma...". Ecco cosa chiede

Il botta e risposta con il ministro Urso, che rilancia un piano di 1,5 miliardi in due anni

Stellantis: "Non chiudiamo e non licenziamo. Ma...". Ecco cosa chiede

"Non intendiamo chiudere nessun stabilimento in Italia, così come non c'è alcuna intenzione di fare licenziamenti collettivi". Lo ha detto Giuseppe Manca, responsabile Risorse Umane di Stellantis Italia, illustrando il piano industriale per l'Italia, al tavolo convocato dal ministro Adolfo Urso. In particolare su Melfi Manca ha ricordato che arriveranno cinque modelli (la Lancia Gamma è già in fase di pre-produzione) mentre Mirafiori punterà su Fiat 500 Ibrida e un refresch della elettrica. Ma, soprattutto, Manca ha rimesso sul tavolo la questione incentivi.

"Visto il mercato, è chiaro che lo stop degli incentivi costituisce un problema. È chiaro, e questo noi lo condividiamo, è un problema nel nostro dato italiano. La rivisitazione degli incentivi va fatta a livello europeo. Oggi noi, soprattutto Stellantis, produciamo per il mercato estero, la 500 BEV di Mirafiori è fatta soprattutto per il mercato estero. I modelli che arriveranno già subito, nel primo trimestre del 2025, sono modelli che sono appetibili per il mercato straniero e quindi è chiaro che parlare degli incentivi vale la pena parlarne, ma a livello europeo" ha detto Manca.

Cui ha risposto il ministro Adolfo Urso: "Gli ecobonus svenano gli Stati ma non risolvono il problema. È come svuotare un oceano con dei secchielli. Quest'anno abbiamo investito un miliardo di euro di intesa con Stellantis, che aveva sostenuto che la misura avrebbe aumentato la produzione in Italia. È accaduto esattamente il contrario e quindi, come preannunciato, non la riproporremo più. Destineremo tutte le risorse del fondo, che pensiamo di aumentare nel corso della manovra, sul fronte dell'offerta, a sostegno delle imprese, soprattutto degli investimenti della filiera dell'automotive."

In pratica il ministro propone un piano "no paper" di incentivi al consumo, basati sulla domanda dei consumatori, da attuare a livello europeo, ma ha annunciato una dotazione di un miliardo e 640 milioni di euro negli anni 2025 e 2026, a cominciare dalla "dotazione del fondo automotive nella manovra economica (dopo che, recentemente, i fondi residuali stanziati da Monti, 6,4 miliardi di euro, sono stati spostati alla Difesa, ndr), sostanzialmente di raddoppiare le risorse e giungere a 400 milioni di euro cui aggiungere 500 milioni di euro per i contratti di sviluppo sui settori in transizione", più cifre residue per ecobonus e incentivi. Ma, ribadisce: "Il governo ha già messo un miliardo di euro per gli incentivi e Stellantis si era impegnata a raddoppiare la produzione. Invece è accaduto l'esatto contrario".

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