Una storia che sembra uscita dalle pagine di un romanzo, ma che è invece la realtà di Elisa e Paolo, una coppia che vive a Rivalta di Torino, e che domenica scorsa è stata raccontata in prima serata da Le Iene. Elisa è una giovane donna di 34 anni che da quando era bambina convive con una rara malattia autoimmune, la Granulomatosi di Wegener, che attacca e distrugge gli organi.
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La malattia ha segnato la sua vita in modo pesante, costringendola a trascorrere anni negli ospedali, sottoponendola a innumerevoli trattamenti e, nel 2015, anche a un trapianto di rene: sua mamma, Antonella, le ha donato uno dei reni. Ma nel corso degli anni, la malattia non ha dato tregua e ora Elisa si prepara ad affrontare il secondo trapianto di rene. Ma questa volta, il donatore potrebbe essere Paolo, il suo compagno. Il loro incontro risale a tre anni fa, quando Elisa si trovava a Rimini per far visita a uno zio.

Qui, il destino ha messo sulla sua strada Paolo, un uomo di 19 anni più grande di lei, con un passato difficile, segnato dalla dipendenza da eroina. Paolo, infatti, ha trascorso molti anni della sua vita a San Patrignano, una comunità di recupero per tossicodipendenti, dove ha affrontato e vinto la sua battaglia contro la droga. La sua vita, però, è stata anche segnata da una perdita devastante: la morte del suo figlio Andrea, stroncato dalla stessa malattia che lui stesso aveva combattuto. Ma nonostante tutto, Paolo ha trovato la forza di rialzarsi, e la sua nuova vita ha preso una direzion e inaspettata quando ha incontrato Elisa.

«Incontrarla è stato come dare un nuovo senso alla mia vita», racconta, con la voce ancora carica di emozione. «Ho trovato un obiettivo, una motivazione. E per chi ha vissuto l’inferno della dipendenza, questo è fondamentale». La storia d’amore tra i due ha visto Paolo prendere ogni fine settimana il treno da Rimini per raggiungere Elisa a Rivalta. Dopo pochi mesi, la coppia ha deciso di andare a vivere insieme. Ma nel momento in cui Paolo preparava le valigie, Elisa affrontava una nuova fase critica della sua malattia. La dialisi era diventata una routine quotidiana, ma Paolo è stato sempre al suo fianco.

«Con Paolo accanto, mi sentivo meno sola», racconta Elisa. «Lui sapeva sempre cosa dire, come ascoltarmi». Oggi, i due stanno affrontando insieme una lunga serie di esami medici, che certificano la compatibilità tra i loro organi. «Quando qualcuno si offre come donatore, è un atto di grande generosità», spiega il dottor Luigi Biancone, responsabile del reparto trapianti del rene all’ospedale Molinette di Torino, dove Elisa è seguita da anni. «L’iter per la compatibilità dura diversi mesi, ma la nostra priorità è garantire che l'operazione sia sicura per entrambi, per il donatore e per chi riceve l'organo».

Andrea, il figlio di Paolo, con il cuginetto

Elisa con suo fratello Stefanp
L’obiettivo per Elisa e Paolo è chiaro: «Siamo stati davvero fortunati ad incontrarci», racconta Elisa, con la voce che si fa più dolce. «E siamo grati alle nostre famiglie che ci sono state sempre accanto, senza mai farci sentire soli». E Paolo conclude: «Quando tutto questo sarà finito, vogliamo sposarci. Sarà il nostro sogno che diventa realtà».