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La protesta dei cittadini

Più di 1000 firme per dire "no" alla chiusura dell'ufficio postale di Cavoretto

Depositate in comune le oltre 1000 firme raccolte su iniziativa della Circoscrizione 8

Sono state superate le 1000 firme contro la chiusura dell'ufficio postale di Cavoretto.

Il presidente della Circoscrizione 8, Massimiliano Miano, insieme al coordinatore Roberto Passadori, con le oltre 1000 firme raccolte.

Sono state depositate oltre mille firme contro la chiusura dell’ufficio postale di Cavoretto. Il presidente della Circoscrizione 8, Massimiliano Miano, insieme al coordinatore e residente a Cavoretto, Roberto Passadori, hanno depositato presso gli uffici comunali le firme di adesione, che, in poco tempo, hanno superato il numero di mille, con il 95% di adesioni di residenti di Cavoretto.

La petizione ha come oggetto l’impegno delle istituzioni nei confronti di Poste, per evitare la chiusura dell’unico ufficio postale, un servizio essenziale per il borgo, in una zona particolare come quella di Cavoretto, dove l’ufficio postale più vicino, se chiudesse quello di via Alla Parrocchia, sarebbe in corso Moncalieri, difficile da raggiungere per le persone anziane che abitano il borgo o per coloro che non dispongano di un mezzo di trasporto proprio.

Questa forte mobilitazione, insieme al presidio pubblico di venerdì 15 novembre, al quale erano presenti le sigle sindacali Cgil e Spi, oltre alle forze politiche ed istituzionali, ha prodotto come primo risultato l’apertura di un tavolo congiunto tra Regione, Comune e Poste, al fine di scongiurare le chiusure annunciate e in modo particolare quella dell’ufficio di Cavoretto. L’incontro si terrà oggi, venerdì 29 novembre.

Il sindaco, Stefano Lo Russo, ha annunciato azioni legali nel caso le chiusure previste per il 16 dicembre venissero confermate da Poste. L’attenzione della Circoscrizione 8 sulla questione rimane elevata, affinché l’unico presidio pubblico presente a Cavoretto non vada perduto. Con più di mille firme raccolte, i cittadini hanno espresso chiaramente quanto tengano a questo presidio, che non deve essere sottratto alla cittadinanza, in quanto rappresenta un servizio pubblico essenziale.

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