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Difesa & Aerospazio
04 Dicembre 2024 - 16:10
Il supercaccia del futuro, pilotato dall'intelligenza artificiale, ha per il momento solo la sigla del progetto, GCap, che sta per Global Combat Air Program. E l'aereo, in sè, è solo una parte di un sistema di difesa avveniristico più aerospaziale che aeronautico. E la sua "casa" sarà a Torino, nella sede di Caselle di Leonardo.
Lo ha detto Guglielmo Maviglia, il responsabile per Leonardo - la società per difesa e aerospazio di proprietà del Ministero - del progetto, nel corso di una audizione alla Commissione Affari esteri e Difesa del Senato. "Stiamo immaginando su Torino Caselle la componente dove concentrare queste attività" ha detto, precisando però che sono in fase di valutazione, per i diversi componenti, tutti gli stabilimenti del Gruppo.
Il jet sarà l'erede dell'attuale Eurofighter Thyphoon in dotazione alle squadriglie europee. Ma il sistema viene definito da Leonardo "in grado di dominare aria, terra, mare, spazio e cybersicurezza e potrà fungere da piattaforma mobile connessa con altri 'sistemi' periferici, anche basi spaziali, navicelle spaziali e satelliti, pilotati e non pilotati, grazie all'intelligenza artificiale e le capacità di super calcolo. Il velivolo stesso potrà essere pilotato da remoto o a guida autonoma". Il suo primo volo è previsto nel 2028, a meno che le tensioni e gli scenari di guerra - dal Medio Oriente all'Ucraina - non diano una decisa accelerata ai piani.
Il progetto è nato due anni fa dalla fusione del Tempest di Italia e Gran Bretagna con il F-X del Giappone. La scorsa estate si parlava di un possibile ingresso dell'Arabia Saudita, ma non se n'è fatto niente. Mentre resta aperta la porta per altri partner, ha spiegato Maviglia. Precisando che al momento ci sono 9mila persone impegnate su GCap, con un migliaio di società coinvolte. Al momento il lavoro di ricerca e sviluppo ha impegnato 200 milioni di euro.
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