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LO STUDIO
10 Dicembre 2024 - 21:45
Se pensavate che il cuore fosse solo una pompa, un motore instancabile che batte senza sosta per mantenere in vita il nostro organismo, preparatevi a rivedere tutto ciò che pensavate di sapere. Recenti scoperte scientifiche hanno rivelato che il cuore è dotato di un vero e proprio "mini-cervello", un sistema nervoso autonomo e incredibilmente complesso che regola il battito cardiaco, e che, attenzione, potrebbe essere la chiave per curare disturbi come le aritmie.
Sì, avete capito bene: il cuore, oltre a essere il centro pulsante della nostra vita, possiede un cervello tutto suo. E la scoperta è tanto affascinante quanto sconvolgente, considerando che per decenni si è pensato che il cuore fosse governato esclusivamente dal sistema nervoso autonomo, quel sistema che regola le funzioni vitali al di fuori del nostro controllo, come la respirazione o la digestione. Ma ora, grazie a una ricerca internazionale, quella visione tradizionale potrebbe andare in frantumi.
La notizia arriva dalla rivista Nature Communications, che ha recentemente pubblicato uno studio firmato dai ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, e della Columbia University, negli Stati Uniti. A fare da protagonista in questa storia è il pesce zebra, un animale che, a quanto pare, ha molto in comune con l’uomo, soprattutto per quanto riguarda la frequenza e la funzione cardiaca. A stupire gli scienziati è stato il fatto che questo pesce possiede una rete neurale nel cuore che, lungi dall’essere una semplice struttura passiva, gioca un ruolo attivo nel controllo del battito.
Gli esperti, coordinati dal neuroscienziato Konstantinos Ampatzis, hanno messo insieme diversi metodi di ricerca per ottenere una mappa dettagliata dei neuroni cardiaci. Il risultato? Una scoperta sconvolgente: il cuore non è solo un esecutore di comandi, ma una vera e propria centrale di controllo, capace di gestire autonomamente molte delle sue funzioni, con una rete neurale decisamente più sofisticata di quanto avessimo mai pensato.
“Ci siamo stupiti nel vedere quanto sia complesso il sistema nervoso all'interno del cuore”, ha dichiarato Ampatzis. “Questo mini-cervello ha un ruolo fondamentale nel mantenimento e nel controllo del battito cardiaco. Ora vogliamo capire come interagisce con il cervello vero e proprio, in situazioni diverse come lo stress o l’esercizio fisico, per trovare nuove strade terapeutiche”. E qui si apre una nuova frontiera: il mini-cervello del cuore potrebbe diventare il bersaglio di future terapie per le aritmie, quei disturbi che tanto affliggono la salute cardiaca.
Fino a oggi, infatti, la rete neurale cardiaca è stata vista come una struttura relativamente semplice, una sorta di "via di passaggio" per i segnali provenienti dal cervello. Ma oggi sappiamo che non è affatto così. La ricerca ha mostrato che il cuore possiede capacità avanzate nella gestione del battito, con implicazioni che vanno ben oltre le nostre aspettative. In fondo, a quanto pare, anche il cuore ha il suo cervello. E, a quanto pare, lo usa per prendere decisioni vitali.
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