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Nichelino, ecco il daspo per chi maltratta un animale

Un provvedimento che ha il potenziale per diventare un esempio su scala nazionale

Nichelino, ecco il daspo per chi maltratta un animale

                                      

Nichelino sta facendo scuola: il Comune ha appena approvato l'istituzione del "Daspo cinofilo", una misura che potrebbe segnare un punto di svolta nella lotta contro il maltrattamento degli animali. Un provvedimento che, seppur locale, ha il potenziale per diventare un esempio su scala nazionale. Proposto dall’assessore alle politiche animaliste Fiodor Verzola, il Daspo cinofilo vieta a chi è stato condannato per abusi o maltrattamenti di detenere animali.

Con un testo articolato e preciso, la nuova legge locale prevede una serie di misure pensate per intervenire con forza e prevenire la reiterazione di abusi sugli animali. Il cuore del provvedimento risiede in una “blacklist” che impedirà a chiunque abbia un passato da maltrattatore di possedere un animale da compagnia. Non solo: a completare l’offensiva, ci sono i percorsi obbligatori di educazione cinofila per chi vuole adottare un cane o un gatto, un programma pensato per sensibilizzare i futuri proprietari sulle esigenze etologiche degli animali e, soprattutto, per evitare che si compiano scelte avventate o poco informate.  Il rapporto “Animali in città 2024” di Legambiente stima che siano oltre 2 milioni i cani non registrati, e molti di questi sono vittime di abusi.

Tra gli aspetti più rivoluzionari di questo provvedimento c'è senza dubbio l’obbligo di partecipare a corsi di educazione cinofila prima di poter adottare un cane. “Adottare un cane non è un gesto scontato; richiede responsabilità, conoscenza e rispetto delle sue necessità”, sottolinea con forza l’assessore Verzola. E non si tratta solo di formazione. La creazione di una blacklist è un segnale chiaro: se hai maltrattato un animale, non avrai la possibilità di farlo di nuovo. Questo provvedimento introduce un elemento di responsabilità che mette fine alla possibilità di perpetuare il ciclo di abusi.

                  

Il maltrattamento animale, infatti, non è solo una questione di etica e rispetto, ma ha anche ricadute economiche e sociali rilevanti. La gestione dei canili e degli animali sequestrati comporta un notevole impegno finanziario per le amministrazioni locali. Le forze dell’ordine sono costrette a intervenire continuamente, e i costi per il mantenimento degli animali nei rifugi sono ingenti. Le associazioni come Enpa, Lav, Oipa e il Ministero della Salute sono state coinvolte nel processo, per dare vita a un’azione concreta e condivisa. Insieme, sarà possibile costruire un sistema più robusto e integrato, che tuteli gli animali e promuova una cultura del rispetto.

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