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Il fatto

No alla ruota panoramica nei giardini Ginzburg. “Torinesi illusi, 16mila euro buttati”

Una ruota che non gira: la romantica panoramica di Torino fermata dalla burocrazia e dalle polemiche

No alla ruota panoramica nei giardini ginzburg. “Torinesi illusi, 16mila euro buttati”

No alla ruota panoramica nei giardini ginzburg. “Torinesi illusi, 16mila euro buttati”

È un no, almeno per il momento, alla romantica ruota panoramica sul Po, che avrebbe dovuto consentire a turisti da tutta Italia e dall’estero, di ammirare dall’alto l'atmosfera invernale di Torino. 

L’installazione - che negli ultimi mesi aveva diviso l’opinione pubblica, portando anche a una petizione appoggiata dalla quota M5S della Circoscrizione 8, che aveva raggiunto le oltre 600 firme - ha avuto, infatti, dei mesi molto turbolenti. Se ne parla - a ben vedere - da anni, almeno dieci, e sono spuntate proposte nei più disparati punti della città. Una simile “tiritera” si era già vista l’anno scorso, quando, dopo una prima ipotesi di installazione nell'ottobre scorso in piazza Vittorio, aveva fatto seguito il flop, per via della complessità del progetto e il peso della struttura non adeguato al suolo della piazza.

Da quest’anno, invece, sono ripartiti i palleggi. Inizialmente prevista per lo scorso ottobre, pre Atp finals, poi slittata in avanti - ma in tempo per le festività di Natale - per via dei tempi tecnici richiesti dalla conferenza dei servizi, che avrebbe dovuto acquisire la documentazione necessaria comprensiva dei pareri delle 25 entità partecipanti.

Infine, lo scorso 28 novembre, l'ingiunzione ex conferenza, confermata oggi dall'assessore ai Grandi Eventi di Palazzo civico Domenico Carretta. «Il procedimento amministrativo previsto per l’installazione della ruota si è concluso con l'adozione da parte della divisione eventi e promozione turistica, sport e tempo libero, dei protocolli che hanno decretato l'esito negativo e la finale non idoneità della proposta progettuale», ha spiegato nell’ultimo Consiglio comunale di stamattina, all’incalzare delle richieste di chiarimento da parte di Pino Iannò - Torino Libero Pensiero - e Pierlucio Firrao - Torino Bellissima. 

«Abbiamo illuso i torinesi, promettendo di creare intrattenimento, e far vedere le bellezze di Torino. Oltre ad avere buttato soldi pubblici tra consulenze e pareri tecnici», ha risposto all’assessore, Giuseppe Iannò

Il banco delle firme della petizione del "no" alla ruota ad inzio ottobre presso l'ingresso dei Giardini

Sarebbe di 16mila euro circa, infatti, l’esborso comunale complessivo legato ai costi della relazione geologica - 8627 euro - e dell’analisi della compatibilità idraulica - la restante quota -, come da precisazione degli Uffici.  La cosa ironica è che «la ruota non sarebbe costata nulla», ha confermato Carretta, i cui oneri e spese sarebbero stati in carico, invece, a Thewheel, la società che si sarebbe dovuta occupare dell’attrazione.  

Dietro le motivazioni del “no go” in sede di conferenza, così, la sicurezza. Un aspetto che era stato evidenziato, infatti, dalla petizione dai primi di ottobre: «il progetto è stato elaborato in modo frettoloso e superficiale, prevedendo il riutilizzo in un contesto non adatto - quello dell’aiuola Ginzburg - di una ruota del 2016, usata a Rimini», aveva spiegato Raffaella Pasquali, consigliera M5S alla 8 e tra i primi firmatari della petizione. «Torino merita progetti pensati per valorizzare la sua unicità, come il patrimonio collinare», ha continuato. 

La ruota, così, non girerà neanche quest’anno. «Ma gira gira troveremo un posto», chiosa Firrao.

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