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Politica & Business

Torino: dai tram alla "cassaforte" della Regione, ecco chi rischia il posto nel 2025

Cirio e Lo Russo al bivio per le nomine nelle partecipate: Iren, Finpiemonte, GTT e altre sfide cruciali

Il 2025 si preannuncia come un anno cruciale per i manager (e la politica) di Torino e del Piemonte, con un valzer di nomine che coinvolgerà le principali società partecipate e collegate al Comune di Torino e alla Regione Piemonte. Tra addii e possibili conferme, le decisioni che verranno prese nei prossimi mesi dal governatore Alberto Cirio e dal sindaco Stefano Lo Russo potrebbero ridefinire gli assetti di potere e influenzare significativamente l'economia locale. I cui maggiori player, non per nulla, osservano e, in alcuni casi, si muovono dietro le quinete.



IREN: UNA PARTITA DA 20 MILIONI DI EURO
Il primo appuntamento di rilievo è fissato per il 24 aprile, quando l'assemblea di Iren, la multiutility dell'energia - che all'azionista Comune rende 20 milioni di euro l'anno -, rinnoverà il suo consiglio di amministrazione. Il Comune di Torino, secondo azionista dopo Genova, aprirà il bando per nominare tre consiglieri. Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, punta alla riconferma, forte dei 4 miliardi di ricavi nei primi nove mesi del 2024 e del successo dell'operazione Egea di Alba. Tuttavia, la sua posizione non è scontata: Lo Russo, stando ad alcuni rumors di stampa, sarebbe propenso a scegliere un altro candidato. Ma, a questo turno, non è detto che il sindaco di Torino sia quello con la mano migliore (nonostante il clamoroso disastro segnato dall'inchiesta di Genova e l'arresto del precedente ceo di Iren...), per quanto da accordi sociali toccherebbe a lui indicare il presidente. Bisognerà però sentire le indicazioni degli altri azionisti (e Reggio Emilia, cuore del Gruppo, pesa più di Genova, adesso).



FINPIEMONTE: UNA SCELTA POLITICA
La situazione di Finpiemonte è altrettanto delicata. Michele Vietti, confermato pro-tempore al vertice della finanziaria regionale, dovrà affrontare una decisione che appare più politica che economica. Con 1,7 miliardi di euro di fondi europei da gestire fino al 2027, Fratelli d'Italia - che, nella composizione dei partiti alla guida della Regione, è quello che a livello nazionale conta di più, premier a parte - potrebbe spingere per un manager vicino al partito, mettendo in dubbio la riconferma di Vietti.


GTT: TRA SUCCESSI E SFIDE
Serena Lancione, amministratore delegato di GTT dal 2022, ha migliorato i conti dell'azienda di trasporti, portando il bilancio in attivo. Tuttavia, i frequenti guasti e disservizi, in particolare alle scale mobili della metropolitana, hanno danneggiato l'immagine della società. Nonostante le scuse pubbliche accettate da Lo Russo, la sua riconferma non è garantita. E di certo non sarebbe gradita a metà del consiglio comunale, maggioranza compresa. 



CAMERA DI COMMERCIO: UN'IDEA DI CITTÀ
La Camera di Commercio di Torino si prepara a rinnovare il consiglio e a nominare il successore di Dario Gallina. L'Unione Industriali di Torino, con Marco Gay al timone, sostiene Massimiliano Cipolletta, ma le piccole imprese vogliono rompere l'egemonia degli industriali. Nicola Scarlatelli di CNA Torino si propone come alternativa, promettendo un cambiamento di rotta.



FONDAZIONE CRT
Il 2025 vedrà anche la sincronizzazione delle nomine della Fondazione CRT, con il consiglio di amministrazione in scadenza in primavera. Possibili ritorni in gioco per Enzo Ghigo e Gianfranco Morgando, mentre Giampiero Leo (al momento nel consiglio di indirizzo) dovrebbe trovare posto nel nuovo cda. Dopo la bufera giudiziaria - ancora in corso - del caso Palenzona e quella politica con il Mimit, la presidente Anna Maria Poggi ha lavorato per ricucire i rapporti con le istituzioni, trovando sostegno nel centrodestra. L'ultimo atto è stata la nomina dell'avvocato Patrizia Polliotto come segretario generale.




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