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Riaprono la Franzoj e la Colletta ma altre tre piscine sono in ritardo

I cantieri del Pnrr avanzano ma in tre impianti sportivi di Torino i lavori sono in ritardo

Riaprono la Franzoj e la Colletta ma altre tre piscine sono in ritardo

Hanno riaperto oggi, dopo mesi di lavori che le hanno rimesse in sesto e poi tirate a lucido, le piscine comunali Franzoj - nel quartiere Parella - e Colletta - nell’omonimo parco della Vanchiglietta. Due delle 8 piscine pubbliche impattate nel corso degli ultimi due anni dai lavori di ristrutturazione previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Tredici impianti - tra cui le 8 piscine pubbliche - per quasi 9 milioni complessivi. «La Città ha fatto un gran lavoro sui piani integrati negli ultimi mesi», ha annunciato nell’ultimo Consiglio comunale l’assessore alle Attività Sportive Domenico Carretta, in risposta all’interpellanza mossa dal consigliere Giuseppe Iannò - Torino Libero Pensiero - che chiedeva conto dello stato delle imminenti aperture previste, negli ultimi tempi un po’ incerte e più volte prorogate.

La stessa Franzoj, oggi inaugurata, infatti, inizialmente avrebbe dovuto essere accessibile al pubblico dalla scorsa primavera. Data identica, da iniziale cronoprogramma, era prevista per l’impianto Lombardia di Lucento, la cui apertura era poi spostata a novembre 2024. «Riaprirà in modo definitivo il 3 febbraio 2025, per una serie di ritardi pregressi», ha invece ammesso oggi Carretta. 

La piscina Trecate di via Vasile Alecsandri - Pozzo Strada - la cui porzione invernale è aperta al pubblico, sarà invece utilizzabile entro il 1° aprile del 2025, con il completamento della parte al chiuso entro luglio 2025 (anche qui sforando di nuovo il cronoprogramma di marzo 2025). Infine, la piscina Gaidano di Mirafiori sud: resterà chiusa fino al 13 maggio del 2025 (con un posticipo di altri due mesi rispetto a quanto previsto dai lavori, che davano come termine marzo 2025). 

Tutti posticipi “maturati” dalla società Kineo, a cui il Consorzio nazionale delle società cooperative - o Cns - aveva subappaltato gli interventi sugli impianti sportivi della Città. Cns, però, si sarebbe trovato a coordinare con non poche difficoltà almeno una quarantina di appalti, senza riuscire a tenere d’occhio Kineo. Questa la principale giustificazione che poi a novembre aveva addotto l’assessore. 

Le riaperture di oggi, però, sembrano dare una nuova iniezione positiva ai lavori, che stavolta sembrano davvero agli sgoccioli.

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