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Il caso

Nella metropolitana di Torino ci sono le scale (im)mobili: «Ferme da due anni»

A causare i problemi il fatto che non sia mai stata realizzata una copertura dalla pioggia

Nella metropolitana di Torino ci sono le scale (im)mobili: «Ferme da due anni»

Quelle di Pozzo Strada sembrano essere le scale mobili più immobili della linea 1. Con fasi di attività e inattività a singhiozzo, per via di continui guasti, che risalgono già al 2014. Ed è infatti da gennaio 2023 - secondo i dati ufficiali di Gtt - che le barriere gialle poste dagli operai del Gruppo torinese trasporti impediscono l’utilizzo delle uniche scale mobili che permettono l’accesso della fermata Pozzo Strada di corso Francia. Anche se chi vi fa tappa tutti i giorni per prendere la metro giurerebbe che le scale non funzionassero da molto prima, tanto da contare 1000 giorni di disservizio: «Prendo la metro da 9 anni tutti i giorni e sono quasi tre anni che è guasta», ci racconta un utente. 

La cronistoria delle scale mobili Gtt è lastricata di buone intenzioni: a settembre dello scorso anno erano arrivate le scuse ufficiali della sua Ad Serena Lancione e la promessa di predisporre delle tettoie per proteggerle dalle intemperie «devastanti sugli impianti esterni». Poco dopo era arrivata anche l’ammenda da parte dell’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta: «Siamo pronti a sostituire gli impianti esterni della linea 1, anche se si tratta di 250mila euro pro impianto» e - di conseguenza - si può immaginare un lungo cronoprogramma.

Una presa d’atto del fatto che quella delle scale mobili esterne alle fermate metropolitane torinesi, soggette ad agenti atmosferici - e quindi senza copertura - non sembrerebbe, col senno di poi e alla luce del reiterarsi dei malfunzionamenti - essere stata una scelta esattamente oculata. Si tratta comunque di scale che risalgono al periodo delle Olimpiadi (la linea 1 nasce infatti nel febbraio 2006), e che avrebbero, quindi, sul groppone, circa 18 anni, ma i cui danneggiamenti ripetuti sarebbero per lo più dovuti alle condizioni meteo. «Sempre rotte perché esposte alle intemperie», aveva rivelato l’allora assessore con deleghe alla Mobilità - durante la Giunta Fassino - Claudio Lubatti già nel lontano 2014. «Un’omissione progettuale che, oltre ai disagi continui per i cittadini, comporta oneri gravosi per il Comune, costretto a pagare onerosi contratti di manutenzione per guasti che non si possono evitare e per la continua usura dei componenti», aveva poi specificato.

Ma la manutenzione nel caso di Pozzo Strada pare particolarmente delicata: qui per ripristinare il basamento danneggiato della scala è infatti necessaria un’autogrù che sollevi la parte superiore, consentendo di intervenire in modo strutturale su appoggi e tralicci corrosi. L’ultima delle tre - insieme a Fermi e Vinzaglio - interessata da interventi simili, stimati da Gtt di diverse centinaia di migliaia di euro. «Nei prossimi giorni saranno avviate le attività propedeutiche ai lavori», ha rassicurato il Gruppo. Mentre l’inizio effettivo dei lavori è previsto per febbraio.

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