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Airbag Takata, Citroen richiama 1 milione di auto: ecco cosa bisogna sapere

La campagna si allarga a tutta Europa. Anche in Italia le class action degli automobilisti. Negli USA 27 morti

Airbag Takata, Citroen richiama 1 milione di auto: ecco cosa bisogna sapere

Si allarga ormai a macchia d'olio il problema dei famigerati airbag Takata, montati in particolare sulle vetture Citroen. Dopo le migliaia di autovetture coinvolte nei mesi scorsi, adesso la cifra di veicoli a rischio a causa dell'airbag sta per raggiungere il milione. Ecco i numeri.

QUALI (E QUANTE) AUTO COINVOLTE?

Le auto coinvolte nella campagna di richiamo del gruppo Stellantis per Citroen (i possessori delle vetture riceveranno la comunicazione direttamente) riguarda alcune serie di C3 e DS3 (in particolare quelle fra 2008 e 2019). A fine gennaio, verranno richiamati 98.000 veicoli, di cui 73.000 nella sola Francia. Poi, toccherà al nord della Francia, Germania, Austria, Ungheria, Moldavia, Svizzera, Ucraina e Irlanda, poi in altri paesi europei, per un totale di oltre 869.000 veicoli di cui 400.000 in Francia, riferisce RadioCor.

Considerando che, cifre rese note dal Gruppo, sono 120.000 finora i veicoli richiamati e (non tutti: migliaia di clienti sono ancora in attesa) riparati nella sola Italia, la cifra delle vetture con gli airbag Takata sfiora il milione. Parlando solo di Citroen. Ma i Takata sono installati anche su numerosi altri modelli, di marchi come Audi, Volkswagen, Skoda, Mercedes, Bmw, Ford e Chevrolet.

PERCHÉ È PERICOLOSO?

Il problema dei Takata, come è noto, è legato a un difetto del sensore che potrebbe causarne l'attivazione anche senza collisione. L'attivazione, particolarmente violenta a causa del nitrato di ammonio utilizzato dal produttore - fallito nel 2017 -, potrebbe anche "sparare" frammenti metallici verso il conducente, con conseguenze anche fatali. Secondo l'ente americano Nhtsa, negli Stati Uniti - dove Ford, per esempio, ha dovuto richiamare 800.000 vetture - ci sono stati 27 morti e 400 feriti. Nei mesi scorsi, diverse class action sono state avviate da associazioni dei consumatori, alcune anche in Italia e in particolare presso il Tribunale di Torino.

E SE NON RICEVO L'AVVISO?

Le case automobilistiche avvisano i clienti delle campagne di richiamo e anche il sito del Mit, il ministero dei Trasporti, pubblica periodicamente un bollettino con i richiami. Spesso, però, non sono aggiornati. All'automobilista che abbia il dubbio sull'equipaggiamento della propria vettura conviene consultare sul sito della casa automobilistica e controllare poi il numero di telaio della vettura.

Per chi riceve l'avviso, invece, è sufficiente inquadrare il QR Code contenuto che invia sul sito del costruttore, dove si inseriscono i dati richiesti e si fissa un appuntamento in officina. La sostituzione dell'airbag è completamente gratuita e l'intervento richiede un paio d'ore. Il problema è la quantità di auto su cui intervenire e la disponibilità di ricambi adatti, che ha già fatto dilatare i tempi di sostituzione di parecchi mesi.

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