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il caso

Scuola, gli insetti dal piatto finiscono sul tavolo del sindaco. I Nas multano la ditta

Shock all'istituto, le famiglie sono sul piede di guerra. E il caso adesso va in Sala Rossa

Insetti nel piatto a scuola, è polemica

Insetti nel piatto a scuola, è polemica

«Mia figlia il mal di pancia lo ha da settimane». E’ ancora calda la polemica riguardante l’insetto trovato nel pasto di una mensa scolastica a Torino, nella scuola primaria Margherita di Savoia di via Thouar. Succedeva mercoledì, e a dare l’allarme è stata proprio un’insegnante che ha allertato gli addetti della mensa. E le ricostruzioni che si presentano sono due: il Comune parla di un solo insetto, rilevato nel minestrone, mentre i genitori che hanno denunciato l’accaduto riferiscono che gli insetti erano diversi e che sono stati ritrovati anche nei piatti preparati successivamente: perchè la scuola ha effettivamente ritirato dai tavoli del refettorio tutte le porzioni di minestrone che era sul menù, per procedere a preparare velocemente (nelle cucine della scuola vicina) un piatto di pasta all’olio che è stata servita a tutti i bambini. Una mamma al telefono si sfoga: «Mia figlia è effettivamente difficile a proposito di mangiare. Lei a scuola mangia solo polpette, pane, pollo. Nell’ultimo anno ha diverse volte lamentato dolori addominali» un malessere di cui la madre non può dar colpa certa al refettorio della scuola «ma se uno più uno fa due, ecco il risultato». Ieri i bambini hanno eccezionalmente potuto portare il pasto da casa, da consumare all’ora di pranzo nei locali scolastici «ed è ciò che molte di noi mamme vorrebbero, far si che i bambini mangino quello che noi prepariamo per loro!» continua la donna.

Una storia, questa degli insetti nel piatto, che è arrivata anche in Sala Rossa. Domenico Garcea, consigliere comunale per Forza Italia, ha sentenziato che si tratta di un fatto piuttosto grave «Purtroppo non di rado si raccolgono segnalazioni simili da oarte di genitori che denunciano condizioni di igiene e malcontento generale» dice Garcea - che nel frattempo ha già provveduto a depositare un’interpellanza sul caso per approfondire. Il servizio mensa per la scuola è a cura di Camst che in queste ore dovrebbe fornire un rapporto alla scuola, come diceva la referente di plesso, Daniela Perla.

I genitori, subito dopo l’accaduto, hanno provveduto a scrivere una mail mettendo in copia la scuola, l’Asl, i Nas e l’Assessorato all’Istruzione: e appunto i Nas ieri mattina si sono presentati a scuola per fare le necessarie verifiche e hanno emanato una sanzione alla Camst: dal canto suo la ditta ha assicurato un’intensificarsi delle procedure di controllo. «E’ necessario sottolineare che si è trattato di un episodio sporadico» sottolinea il Comune con una nota. In merito alla richiesta del pasto domestico, la Città ritiene da sempre la ristorazione scolastica un elemento di vero e proprio diritto allo studio e un'occasione altissima di condivisione e di educazione alimentare. Anche la giurisprudenza civile ed amministrativa (TAR e Consiglio di Stato, in diversi gradi) si è espressa sul caso del pasto domestico, confermando che «scelte riguardanti le modalità di gestione del servizio mensa sono rimesse all'autonomia organizzativa delle istituzioni scolastiche». Ogni scuola, quindi, seguendo il principio di autonomia scolastica, può decidere di adottare o meno il pasto domestico nell'ambito della sua organizzazione e valutazione interna.

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