Cerca

Opportunità Giovani

Esperienza Erasmus+: un viaggio di autonomia, sfide e crescita personale

Il racconto di due studentesse torinesi

Il programma Erasmus+. Perché cogliere l'occasione durante la carriera accademica

Una foto di una studentessa in Erasmus a Tenerife

Una delle esperienze che cambia la vita, ma anche molto di più.

Il programma Erasmus+ è dal 1987 un'opportunità per gli studenti universitari di vivere, che sia per 3 mesi o un anno, un percorso di vita completamente opposto alla propria, mettendo i giovani davanti all'indipendenza che ricercavano dal nido familiare. Studenti che dall'Italia partono per apprendere un'altra lingua, conoscere culture differenti, provare i piatti culinari tradizionali e magari incontrare le persone che saranno la ragione di un possibile trasferimento definitivo post-laurea.

Trasferimenti che però non portano solo felicità e speranza ma anche nostalgia di casa, disorientamento e confusione, come quelli provati dalle studentesse dell’Università di Torino Ellie (nome di fantasia), che ha passato 8 mesi a Tenerife nelle Isole Canarie da febbraio a settembre del 2023, studiando Storia all'Università di La Laguna e Michela, che è stata all'Università di Valencia a studiare Comunicazione Audiovisiva per 6 mesi da settembre 2023 a febbraio 2024.

L'Erasmus ha non solo cambiato la loro vita ma anche la loro stessa mentalità. Le amicizie che si sono create in quei mesi passati si sono rivelate essere tra le più significative. Se prima erano rigide e chiuse, l'esperienza le ha messe di fronte alla sfida di andare oltre i propri limiti e vivere ogni minuto e secondo. Ricordi che quando si ritorna alla normalità familiare diventano un rifugio nel grigiore dell'ordinarietà.

Il vulcano Teide, simbolo di Tenerife

"Sono arrivata a Tenerife che già avevo dei contatti che ho preso grazie ai gruppi Facebook. In pochissimo tempo mi sono ritrovata parte di una bellissima piccola famiglia, con ragazzi della mia età tutti studenti universitari con i quali ho scoperto la bellezza nascosta dell'isola. Noi italiani sbagliamo ad andare solo nei luoghi turistici, c'è così tanta storia a noi sconosciuta che può arricchire la nostra cultura internazionale e non solo quali spiagge sono tra le più belle dove andare e rilassarsi!" racconta Ellie.

Ma ovviamente le difficoltà ci sono e molti di questi non rientrano nel kit di cose da sapere prima di intraprendere l'Erasmus:

"Non erano per nulla organizzati e ho avuto problemi con l'Università ospitante perché la loro burocrazia non era in linea con quella italiana e con quella del mio learning agreement" racconta Michela, "Più che altro chi meglio arriva meglio alloggia, se ti avevano dato l’appuntamento subito avevi tutta la scelta del mondo. Se invece eri l’ultimo della lista ti toccava scegliere tra ciò che rimaneva anche se non era in linea con il tuo piano di studi."

Ma non solo: capita spesso che gli stessi professori assegnati agli studenti dell'Università proveniente per aiutarli a creare il learning agreement con i corsi universitari stranieri, non diano affatto l'aiuto necessario. "Ho dovuto fare affidamento al professore che si occupava dell'Erasmus dell'Università ospitante per compilare il piano" ha affermato Ellie. Ma queste difficoltà, alla fine della fiera, hanno rappresentato anche una preziosa lezione su come ci si deve autogestire non solo per un periodo limitato ma anche per la vita da giovani adulti.

 La Casa Consistorial de Valencia

In Erasmus si va da soli, si vive da soli, si paga l'affitto, la spesa al supermercato e l'intrattenimento da soli e anche se i contributi vengono o dalla famiglia o da borse di studio messe a disposizione dall'Università che danno una mano con le varie spese, la vita in Erasmus è una vita mantenuta nelle mani dello studente: i giovani hanno davanti l'opportunità di dimostrare di essere pronti a bilanciare la socialità con le responsabilità, come vissuto da Michela: "Vivere a Valencia è un sogno. C’è sempre il sole, fa sempre bello, ti trasmette proprio allegria. Io fortunatamente ho dato tutti gli esami che mi piacevano, ho fatto tanti lavori di gruppo e ho trovato delle persone meravigliose che mi hanno aiutato. Valencia è una città super alla mano, da studentessa fuori sede che viveva con la borsa di studio e qualcosina in più è super vivibile"

Ma a volte capita l'altra faccia della medaglia, come lo è stato per Ellie: "io ho fatto l'errore di concentrarmi sul passare più tempo in spiaggia che a studiare. Infatti, una volta ritornata a Torino, ho dovuto ridare tutti gli esami". Errori che però hanno aperto i suoi occhi anche sulle priorità che gli studenti universitari, a volte, dimenticano di avere.

Ellie e Michela avranno avuto due esperienze di Erasmus differenti, ma il loro pensiero su com’è stata la loro vita è dello stesso sentimento: "Io voglio incoraggiare i miei coetanei a fare l'esperienza dell'Erasmus, perché ti fa capire davvero la persona che vuoi e che non vuoi essere, ma anche se si compiono degli errori, a volte madornali come i miei, si impara e si cresce 10 volte di più di quanto ci si aspettava." le parole di Ellie sembrano essere un collegamento perfetto con il pensiero di Michela: “Hai la possibilità di crearti una casa, con le tue regole e decidere chi farci entrare all'interno. E la tua casa diventerà una famiglia che ti porterai dentro al cuore per il resto della tua vita.”

In sintesi, il programma Erasmus+ offre a chi decide di intraprenderla un'esperienza di vita che regala ricordi memorabili e una botta di crescita personale, l'opportunità che si aspettava da una vita e molto, molto di più.

 

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.