Cerca

I mali della sanità

Gli eroi dimenticati: ecco perché i nostri infermieri scappano (anche) all'estero

Nel 2024, oltre 20mila infermieri lasciano il servizio pubblico per stipendi migliori e condizioni di lavoro più favorevoli

Esodo degli Infermieri: Un Allarme per la Sanità Pubblica Italiana

Cosa spinge un numero così elevato di infermieri a lasciare il servizio sanitario pubblico italiano? Perché da eroi, come giustamente li abbiamo chiamati tutti nel periodo pandemico, sono oggi dimenticati? Sono domande che si pongono in molti, soprattutto alla luce dei dati allarmanti che emergono dal rapporto di "Nursing Up", il sindacato che rappresenta la categoria. Nel 2024, oltre 20mila infermieri hanno abbandonato le corsie degli ospedali pubblici, segnando un aumento del 170% rispetto all'anno precedente. Un esodo che non ha precedenti nella storia della sanità pubblica italiana e che rischia di compromettere seriamente il sistema sanitario nazionale.



LE CAUSE DELL'ESODO: STIPENDI E CONDIZIONI DI LAVORO
La fuga degli infermieri è un fenomeno complesso, ma le cause principali sono ben delineate. In primo luogo, gli stipendi offerti dal servizio sanitario pubblico sono tra i più bassi in Europa, costringendo molti professionisti a cercare opportunità più remunerative altrove. Tuttavia, non è solo una questione di denaro. Le condizioni di lavoro, spesso insostenibili, giocano un ruolo cruciale. Turni massacranti, carichi di lavoro eccessivi e una reperibilità continua sono all'ordine del giorno per molti infermieri, che si trovano a lavorare in un ambiente sempre più stressante e poco riconoscente.



UN SISTEMA SOTTO PRESSIONE
Antonio De Palma, presidente di "Nursing Up", come riporta LoSpiffero, ha descritto la situazione come "un malato abbandonato a se stesso", riferendosi alla sanità pubblica italiana. Senza un intervento immediato, avverte De Palma, il sistema rischia di crollare su se stesso. La mancanza di personale non solo mette a rischio la qualità delle cure, ma "aumenta anche il carico di lavoro per gli infermieri rimasti", creando un circolo vizioso difficile da spezzare.

LA MIGRAZIONE VERSO IL PRIVATO E L'ESTERO
Molti infermieri scelgono di passare al settore privato, lavorando in cliniche o RSA, o di esercitare la libera professione, dove le condizioni di lavoro sono spesso più favorevoli. In regioni di confine come il Piemonte, per esempio nel Verbano, il fenomeno dei frontalieri è in crescita, con molti professionisti che trovano impiego in Svizzera, dove i salari possono essere fino a tre volte superiori rispetto all'Italia. Ivan Bufalo, presidente dell'Ordine degli Infermieri di Torino - dove, dati alla mano, si evidenzia come nella sanità piemontese manchino almeno 6mila infermieri -, sottolinea come i professionisti con esperienza in reparti di eccellenza non abbiano difficoltà a trovare lavoro anche come liberi professionisti.



UN FUTURO INCERTO PER LA PROFESSIONE INFERMIERISTICA
La crisi attuale non riguarda solo il presente, ma getta un'ombra anche sul futuro della professione infermieristica in Italia. Mariella Mainolfi, direttore delle professioni sanitarie al Ministero della Salute, ha recentemente evidenziato come i corsi di laurea in infermieristica non riescano a coprire tutti i posti disponibili, con una domanda inferiore all'offerta. Questo calo di attrattività è un segnale preoccupante per un settore che già fatica a coprire il turnover pensionistico e a colmare gli organici sotto la soglia minima.


UN APPELLO PER IL CAMBIAMENTO
Di fronte a questa situazione critica, è essenziale un intervento deciso da parte delle istituzioni. A una nostra domanda, nell'intervista pubblicata giorni fa, l'assessore alla Sanità Federico Riboldi ha detto che "non è possibile mettersi a fare concorrenza alla Svizzera sulle retribuzioni". Ma, paghe a parte, resta fondamentale un concetto: migliorare le condizioni di lavoro e aumentare le retribuzioni sono passi fondamentali per fermare l'emorragia di personale e garantire un futuro sostenibile alla sanità pubblica italiana. Senza un cambiamento radicale, il rischio è che l'esodo degli infermieri continui, compromettendo ulteriormente la qualità delle cure e la salute dei cittadini.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.