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08 Febbraio 2025 - 11:11
Influenza aviaria in Piemonte, ecco i risultati dei test negli altri allevamenti della zona colpita dal virus
Arriva qualche piccola buona notizia per gli allevatori (e i consumatori) piemontesi, duramente provati negli ultimi mesi prima dall'esplosione della peste suina, poi dal morbo della lingua blu che ha colpito ovini e bovini e, infine, dall'influenza aviaria scoperta nei giorni scorsi in un allevamento avicolo di Chivasso, in provincia di Torino. Sono infatti arrivati i risultati dei test effettuati negli altri allevamenti della zona e, per fortuna, sono tutti negativi. Il focolaio al momento quindi è circoscritto ma ovviamente è ancora presto per brindare allo scampato pericolo: ulteriori test saranno effettuati nei prossimi giorni e martedì prossimo l'Asl To4 farà il punto della situazione in un incontro convocato con i giornalisti.
L'allarme a Chivasso è scattato il 31 gennaio, quando nell'allevamento è stata registrata una elevata mortalità di polli. Il giorno successivo, dai test è arrivata la conferma dei sospetti: influenza aviaria. Come previsto dalla normativa, l'allevamento è stato subito posto sotto sequestro dai Servizi veterinari dell'Asl To4 e contestualmente sono partite le verifiche su mezzi e personale che negli ultimi giorni si erano mossi da e per l'allevamento, al fine di cercare di rintracciare all'origine del contagio e, al tempo stesso, verificare se il virus avesse colpito altri allevamenti. In via precauzionale, è stato inoltre ordinato lo stop alla vendita di pollame e uova provenienti da tutti gli allevamenti avicoli di Chivasso e della zona limitrofa, provvedimento che riguarda 13 comuni in tutto: Caluso, Casalborgone, Castagneto Po, Chivasso, Crescentino, Lauriano, Mazzè, Montanaro, Monteu Da Po, Rondissone, Saluggia, San Sebastiano da Po e Torrazza Piemonte.
La notizia della negatività dei test è anche una conferma a quanto si era augurato nei giorni scorsi il presidente di Coldiretti Piemonte, Bruno Mecca Cici: «Sono fiducioso - aveva spiegato - perché so come lavorano i nostri allevatori sul fronte della biosicurezza. I controlli e le precauzioni sono rigorosi, anche perché siamo consapevoli che l'influenza aviaria purtroppo in Italia è presente. Quello di Chivasso è il promo focolaio in Piemonte ma in altre regioni la situazione è complicata». I danni causati dal virus sono devastanti: quando colpisce un allevamento, l'unica misura possibile è l'immediato abbattimento di tutti gli animali che vi si trovano. Nel caso di Chivasso, si tratta di più di 50mila polli, per un valore totale di circa 400mila euro. «E le assicurazioni non ci aiutano - aveva spiegato ancora Mecca Cici - nei giorni scorsi -. Considerano il rischio troppo elevato e non assicurano gli allevatori dalle malattie che colpiscono gli animali».
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