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IL CASO
28 Marzo 2025 - 18:38
Il disturbo bipolare e quell'altalena dell'umore che tocca 80milioni di persone nel mondo
Al livello globale si stima che circa 80 milioni di persone soffrano di disturbo bipolare, mentre in Italia sono circa 600.000 gli adulti colpiti da questa patologia. Domenica 30 marzo, in occasione della Giornata Mondiale del Disturbo Bipolare, si vuole richiamare l'attenzione su una condizione troppo spesso ignorata o stigmatizzata, celebrando questa data che coincide con la nascita di Vincent van Gogh, un artista la cui storia è diventata simbolo di questa malattia mentale.
La Giornata Mondiale ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e abbattere i pregiudizi legati alla salute mentale, un obiettivo perseguito anche dalla Fondazione Duedime, nata nel 2023. La Fondazione è stata creata per supportare pazienti e caregiver e per promuovere l'informazione riguardo al disturbo bipolare. In questa occasione, si pone l'accento su alcuni temi fondamentali: il disturbo bipolare può essere gestito, evitando che si manifesti nelle sue forme più acute; la società civile deve essere educata a superare la disinformazione e la stigmatizzazione; l’ascolto e il supporto sono essenziali per identificare la patologia sin dai suoi primi sintomi e incoraggiare le persone a chiedere aiuto senza paura di essere giudicate. Donatella Smoljko, presidente della Fondazione Duedime, ha voluto condividere la sua esperienza personale con il disturbo bipolare, nonostante la sofferenza che comporta. “Ho deciso di raccontare la mia storia affinché sempre più persone trovino il coraggio di chiedere aiuto senza temere il giudizio. La malattia mentale non è un 'problema da risolvere', ma è fondamentale abbattere il muro della solitudine che spesso accompagna chi lotta con queste difficoltà. È necessario creare un sistema di supporto che informi, accolga e ascolti”, ha spiegato Smoljko. La sua fondazione nasce proprio da questo intento: offrire un supporto concreto e senza pregiudizi.
Il disturbo bipolare è una condizione difficile da definire, come spiega Leonardo Tondo, presidente del comitato scientifico della Fondazione Duedime. Pur essendo definito da una ciclicità di periodi di umore elevato (fase maniacale) e di depressione, la realtà del disturbo è ben più complessa. “L’alternanza di queste polarità può presentarsi in modalità e intensità molto variabili da individuo a individuo. Anche l’intervallo tra una fase e l’altra può differire notevolmente”, sottolinea Tondo. La manifestazione del disturbo può variare sensibilmente e molte persone non sono consapevoli di essere affette, o preferiscono non ammetterlo. Questo spesso porta a un ritardo significativo nella diagnosi, che arriva in media 5-10 anni dopo i primi sintomi, solitamente in concomitanza con crisi particolarmente acute. A contribuire a questa latenza nella diagnosi, ci sono anche i pregiudizi sociali legati alla malattia mentale. La consapevolezza e l'informazione sono quindi cruciali per cambiare la percezione collettiva e incoraggiare una maggiore apertura verso le persone che convivono con il disturbo bipolare.
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