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IL FATTO

Sportelli anti islamofobia, la Lega presenta interpellanza in Consiglio comunale

La consigliera Maccanti: “Torino ha altre priorità”

Sportelli anti islamofobia, la Lega presenta interpellanza in Consiglio comunale

Sportelli anti islamofobia, la Lega presenta interpellanza in Consiglio comunale

La consigliera comunale della Lega, Elena Maccanti, ha depositato un'interpellanza a Palazzo Civico a proposito degli sportelli anti-islamofobia annunciati dal sindaco Stefano Lo Russo. “Quante segnalazioni su episodi di islamofobia sono pervenute negli ultimi cinque anni al Comune di Torino?” chiede Maccanti. “Vogliamo sapere  se l’apertura degli sportelli anti islamofobia annunciati dall’amministrazione Lo Russo risponda a un’esigenza reale o se non sia, come pensiamo, un’iniziativa ideologica, un’operazione politica che, lungi dal combattere la discriminazione, potrebbe invece diventare uno strumento per mettere a tacere chi denuncia derive fondamentaliste e comportamenti regressivi dentro certe comunità" continua la consigliera leghista. Qualche giorno fa Maccanti, insieme ad altri politici del Carroccio, aveva portato la protesta "in piazza": un flashmob davanti al Comune. 

Elena Maccanti

"Il rischio, lo ripetiamo, è che si bolli come islamofobo chiunque critichi certe pratiche legate all’estremismo islamico, come il velo integrale obbligatorio per le donne, che non è un simbolo di libertà ma di sottomissione. Non si capisce poi perché un eventuale sportello contro le discriminazioni religiose non debba includere tutte le fedi, invece di concentrarsi solo sull’islam. Questo dimostra ancora una volta l’impostazione ideologica e preconcetta di questa amministrazione” prosegue Maccanti.

“La realtà è che Torino ha problemi ben più gravi: sicurezza, degrado urbano, occupazioni abusive e criminalità diffusa. Piuttosto che creare uno sportello mirato strumentalmente a una confessione religiosa, l’amministrazione dovrebbe occuparsi di garantire la sicurezza di tutti i cittadini, innanzitutto dei torinesi perbene. A Barriera di Milano, Aurora, San Salvario il problema non è sicuramente un presunto razzismo contro i musulmani, ma il fatto che gli italiani non possano più uscire di casa per colpa di spacciatori, baby gang e delinquenti, frutto di una immigrazione incontrollata. Ma ormai è chiaro che nelle priorità dell’amministrazione Pd i torinesi sono gli ultimi e che il sindaco Lo Russo è sempre più succube di islamisti, centri sociali e sinistra radicale!” conclude la consigliera. L'interpellanza riporta i dati dell'Osservatorio Interstituzionale sugli Stranieri, elaborato e divulgato dalla Prefettura di Torino, dove la popolazione cittadina risulta così ripartita: 858.404 residenti totali (rispetto al 2021 5.740 italiani in meno e 2.508 stranieri in più)
- 134.102 stranieri residenti a Torino (ovvero il 15,62% sulla popolazione totale)
- Il Paese con il maggior numero di immigrati a Torino è la Romania (46.625 cittadini), seguita da Marocco (15.276), Cina (7.580), Perù (7.03), Nigeria (6.285), Egitto (5.834), Albania (5.070), Filippine (3.658), Moldova (2.631), Bangladesh (2.472).

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