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Disservizi
06 Aprile 2025 - 16:15
A partire dal 16 giugno e fino al 7 settembre, il servizio ferroviario sulla linea Torino-Ceres sarà sospeso per permettere i lavori di potenziamento delle infrastrutture. Un intervento che, nonostante sia necessario per migliorare la rete, comporta disagi per circa 900.000 passeggeri che ogni anno utilizzano questa tratta, specialmente per raggiungere l’aeroporto “Sandro Pertini” di Caselle. Trenitalia ha annunciato che i treni saranno sostituiti da bus, ma i pendolari non sembrano convinti che questa soluzione possa risolvere i problemi di trasporto.
Tre giorni dopo l'annuncio ufficiale di Rfi, che ha comunicato la sospensione estiva del servizio, i comitati dei pendolari si sono già espressi contro la decisione. I timori principali riguardano l’insufficienza dei bus sostitutivi, dato che in passato i mezzi sostitutivi non erano mai stati sufficienti a fronteggiare l’afflusso di viaggiatori. La situazione potrebbe essere ancora più complicata in un periodo di alta stagione, con l'aumentare dei turisti che si spostano verso l'aeroporto di Caselle. Oltre ai disagi generali, arriva anche la protesta dei pendolari dell’ex linea Canavesana, che lamentano da tempo problemi di sovraffollamento e ritardi, senza che siano mai stati adottati provvedimenti adeguati da Rfi.
Secondo i dirigenti di Trenitalia e dell’Agenzia per la mobilità, la disponibilità di mezzi è una delle principali difficoltà. Non solo per la linea Torino-Ceres, ma anche per altre tratte, come la Torino-Pinerolo e la Arona-Domodossola, che necessitano di bus sostitutivi per i lavori programmati. Per questo, i vertici dell’azienda assicurano che, in collaborazione con l'Agenzia per la Mobilità, verranno prese misure per riprogrammare i servizi e ottimizzare l'offerta, ma i pendolari non sembrano convinti.
L’Osservatorio sulla Torino-Ceres, rappresentato da Davide Arminio, ha annunciato che presenterà delle richieste formali a Ferrovie dello Stato per migliorare la qualità del servizio sostitutivo. Oltre ai disagi per la sospensione del servizio, vengono segnalati anche altri problemi infrastrutturali mai risolti. Ad esempio, sulla linea Sfm1 Rivarolo-Chieri, continuano ad esserci guasti e difficoltà legate alla gestione dei passaggi a livello, che spesso causano ritardi a catena. Nonostante gli interventi di potenziamento e i lavori in corso, i pendolari continuano a chiedere un miglioramento della qualità del servizio.
Dopo le critiche ricevute, l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Gabusi, ha cercato di spiegare la necessità di questi lavori. Secondo l’assessore, i lavori sono legati a fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e, pur comprendendo i disagi per i pendolari e i turisti, sono necessari per trasformare la tratta in una metropolitana leggera, un progetto da 235 milioni di euro che dovrebbe essere completato entro i prossimi anni. Gabusi ha anche aggiunto che, sebbene i tecnici avessero consigliato di posticipare l'interruzione dei lavori fino al 2026, la decisione di anticiparli è stata presa proprio per minimizzare il più possibile l’impatto sul lungo termine.
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