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La protesta
09 Aprile 2025 - 12:00
Parco del Meisino, Ex Galoppatoio militare
Il Parco del Meisino è ormai da tempo il teatro di un acceso dibattito tra amministrazione comunale e attivisti ambientali. La recente approvazione delle varianti al progetto di riqualificazione da parte della Circoscrizione 7 ha riacceso le tensioni, evidenziando una frattura tra le istituzioni e una parte della cittadinanza.
Il progetto, del valore di circa 11,5 milioni di euro, mira a trasformare il parco in un centro sportivo e didattico all'avanguardia, con strutture a basso impatto ambientale. Le modifiche approvate prevedono lo spostamento delle aree dedicate al Pump Track e allo Skill Bike Park nell'ex campo da calcio di Borgata Rosa, a circa 500 metri dal sito originario, e l'eliminazione dell'intervento nella zona umida, che avrebbe comportato la costruzione di una pedana sopraelevata. Nonostante queste modifiche, le proteste non si sono placate. Gli attivisti, durante una commissione circoscrizionale aperta al pubblico, hanno espresso il loro dissenso con slogan e cartelli, criticando l'impatto ambientale del progetto e la presunta mancanza di trasparenza. "Devastazione camuffata da riqualificazione" è stato uno dei messaggi più forti esposti durante l'incontro.
L'assessore allo sport, Mimmo Carretta, ha difeso il progetto, evidenziando l'importanza di regolamentare gli spazi per assicurarne la protezione. Anche l'assessore al verde pubblico, Francesco Tresso, ha ribadito l'impegno dell'amministrazione nel venire incontro alle richieste dei cittadini, evidenziando che il numero di alberi da abbattere è stato ridotto da 184 a 57, di cui alcuni già morti o appartenenti a specie invasive.
Il presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri, ha accolto positivamente le modifiche, vedendo in esse un'opportunità per valorizzare l'ex campo di Borgata Rosa. Tuttavia, l'opposizione, rappresentata da Movimento 5 Stelle, Fratelli d'Italia e Lega, ha sollevato dubbi sulla scelta del Parco del Meisino come sede del progetto. Francesco Lauria (M5S) ha espresso perplessità sulla coerenza del progetto con la destinazione del parco, mentre Daniele Moiso (Lega) ha criticato l'uso dei fondi del PNRR in un'area esondabile.
Nonostante le tensioni, il progetto continua ad avanzare. L'obiettivo è di creare un centro che rispetti la biodiversità dell'area, con la messa a dimora di oltre 1.800 alberi e la creazione di percorsi e aree fitness. Tuttavia, le contestazioni persistono, segnalando un dialogo ancora aperto tra le parti coinvolte.
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