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IL CASO

Cane denutrito e abbandonato su un terrazzo a Torino: “Una vergogna che dura da un anno”

Succede in piazza Respighi. La segnalazione arriva dal consigliere comunale Garcea

Cane denutrito e abbandonato su un terrazzo a Torino: “Una vergogna che dura da un anno”

Vive da solo, giorno e notte, su un terrazzo di un palazzo in piazza Respighi 9, tra i propri escrementi e cumuli di rifiuti. È la triste realtà di un cane lupo cecoslovacco, visibilmente denutrito, che da mesi sopravvive in condizioni igienico-sanitarie gravissime e in totale isolamento, secondo quanto denunciato dal consigliere comunale di Forza Italia, Domenico Garcea. “È inaccettabile e incivile che nel 2025 ci si debba ancora indignare per episodi del genere”, ha dichiarato Garcea, che da tempo segue la vicenda segnalata da numerosi residenti dello stabile. L’animale, racconta il consigliere, “ulula ininterrottamente, sia di giorno che di notte”.

Le condizioni del cane sono state documentate anche da video girati dai condomini, stanchi di una situazione che – secondo le loro testimonianze – prosegue da oltre un anno. Le numerose segnalazioni alla polizia municipale non hanno però portato a un cambiamento. “Gli agenti si limitano a controllare senza intervenire – riferisce Garcea – affermando che non si tratta di maltrattamento”. Il consigliere contesta duramente questa interpretazione: “Mi domando come si possa ritenere ‘non maltrattato’ un cane che vive nella solitudine, nella sporcizia e nella fame. La legge tutela gli animali, ma la realtà ci dice che troppo spesso queste tutele restano sulla carta”.

Garcea ha annunciato l’intenzione di presentare un’interpellanza in Consiglio Comunale, chiedendo un intervento immediato da parte delle autorità competenti. “Un cane non può parlare – conclude – ma noi abbiamo il dovere di dare voce alla sua sofferenza. Questa non è solo una questione di rispetto per gli animali, ma anche di decoro urbano e civiltà”. Le immagini hanno fatto il giro anche sui social network, dove diversi utenti hanno commentato indignati.

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