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Economia & Finanza
15 Aprile 2025 - 08:30
Ad analisti e investitori, trader dilettanti compresi, non è sfuggito un dato: in America, Stellantis perde meno che in Italia. A Wall Street, infatti, il titolo del gruppo franco-italiano-americano sembra sostenuto maggiormente che a Piazza Affari. Nella giornata di ieri, però, c'è stato un momento di notevole risalita in coincidenza con l'ennesima giravolta sui dazi del presidente Donald Trump. "Cerco qualcosa per aiutare le aziende automobilistiche" ha detto ai giornalisti nello Studio Ovale. Una boccata d'ossigeno che ha avuto effetti già nella notte, con il rialzo degli automotive sulle borse asiatiche.
In pratica, come se avesse improvvisamente compreso che anche l'industria automobilistica americana sta pagando duramente pegno alla politica dei dazi (molti stabilimenti sono in Canada e Messico, da Stellantis a General Motors), il presidente ha lasciato intendere che esiste la possibilità di esenzioni temporanee alle sue tariffe sui veicoli e sui componenti. Non è chiaro in che misura né per quanto tempo. Lo scopo sarebbe dare "un po' di tempo" per trasferire la produzione negli USA (come se una fabbrica fosse una confezione Lego).
Fatto sta che, come per altri rumors nei giorni precedente, a Wall Street Stellantis e General Motors sono immediatamente risalite. Il titolo di Stellantis, fra salite e discese, ha chiuso a 9,37 dollari in crescita del 5,94% (General Motors con identico picco rialzista, ma guadagnando solo il 3,46%). A Piazza Affari, invece, ha recuperato circa l'1,92%, fermandosi a 7,81 euro. Al cambio, quasi un euro di differenza. Ed è possibile confrontare i due andamenti: sopra, quello a New York, sotto quello di Milano.
Nella notte italiana, a Tokyo (che ha aperto a +1,03%, mentre Hong Kong è a +0,57%), il titolo Toyota ha guadagnato attorno al 5%, così come gli altri automotive come Honda e Suzuki e anche Denso Corporation, il principale produttore di componentistica. Salita del 4% per Hyundhai e Kia alla borsa di Seul.
Occhi puntati, dunque, sull'apertura di Piazza Affari, questa mattina, martedì 15 aprile 2025. Tra l'altro, nel giorno dell'assemblea degli azionisti di Stellantis, chiamati ad approvare il bilancio 2024 (chiuso con una perdita impressionante del 70%) e, nel caso, la distribuzione dei dividendi. Punto su cui, a parte i tre principali soci Exor, Psa e Bpi (ossia lo Stato francese), ci sarebbero alcuni malumori. Cosa aspettarsi, quindi?
L'analisi tecnica di Teleborsa, nella chiusura della giornata di ieri, dice che "il contesto tecnico generale evidenzia implicazioni ribassiste in via di rafforzamento per Stellantis, con sollecitazioni negative tali da forzare i livelli verso l'area di supporto stimata a 7,581. Contrariamente alle attese, invece, sollecitazioni rialziste potrebbero spingere i prezzi fino a quota 8,133 dove staziona un importante livello di resistenza. Il dominio dei ribassisti alimenta attese negative per la prossima sessione con target potenziale posto a quota 7,348".
E riguardo l'analisi del rischio, gli esperti sempre di Teleborsa spiegano che "la volatilità giornaliera di Stellantis è molto elevata, indicativa di una maggiore rischiosità, mentre i volumi giornalieri rimangono sotto controllo, mostrando per diverse sedute una diminuzione rispetto alla media mobile dei volumi dell'ultimo mese. Il titolo in esame mostra un appeal speculativo e si adatta particolarmente a quegli operatori disposti ad accettare un rischio di perdita più elevato, ma allo stesso tempo anche di guadagni più sostanziosi, con un'operatività veloce orientata al brevissimo periodo".
+++ AGGIORNAMENTO: STELLANTIS +5,02% (A 8,21) IN APERTURA DI PIAZZA AFFARI +++
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