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L'evento

L'Accademia dei Folli celebra la libertà al Sacrario del Martinetto

Il 25 aprile a Torino, un recital tra musica e parole per riflettere sulla libertà individuale e collettiva

L'Accademia dei Folli celebra la libertà al Sacrario del Martinetto

Foto di repertorio

A Torino, il 25 aprile 2025, l'Accademia dei Folli proporrà "Songs of Freedom", un recital che andrà a esplorare il complesso concetto di libertà: si terrà al Sacrario del Martinetto, un luogo simbolico per le celebrazioni della Festa della Liberazione.

L'Accademia dei Folli, nota per la sua capacità di fondere musica e teatro in esperienze artistiche coinvolgenti, porta in scena uno spettacolo che è un vero e proprio viaggio tra musica e parole. "Songs of Freedom" è infatti suddiviso in cinque capitoli, ognuno dedicato a un aspetto diverso della libertà: prigionia, schiavitù, lavoro, guerra e individuo. Questi temi sono esplorati attraverso un repertorio musicale che spazia dai canti tradizionali afroamericani, come "Oh Freedom", ai brani iconici della resistenza italiana, come "Bella Ciao".

La musica è il filo conduttore che lega le diverse storie e riflessioni sul palco. Canzoni di artisti come Fabrizio De André, Bruce Springsteen, Boris Vian e Giorgio Gaber si alternano a letture di testi di grandi pensatori e leader, tra cui Adriano Olivetti, Abramo Lincoln, Primo Levi e Italo Calvino. Questa combinazione di musica e letteratura crea un dialogo tra passato e presente, tra individuo e collettività, offrendo al pubblico un'occasione per riflettere sul significato della libertà oggi.

Il Sacrario del Martinetto, oltretutto, non è solo una cornice suggestiva per lo spettacolo, ma un luogo carico di significato storico: qui, durante la Seconda Guerra Mondiale, furono fucilati diversi partigiani, e il sito è diventato un simbolo della lotta per la libertà e la resistenza. L'evento del 25 aprile sarà quindi un omaggio a coloro che hanno sacrificato la propria vita per un ideale di libertà che continua a ispirare generazioni.

"Songs of Freedom" non si limita a celebrare la libertà come concetto astratto, ma la declina in una serie di esperienze umane concrete e universali. Dalle piantagioni di cotone agli orrori dei campi di concentramento, dalle battaglie dei partigiani italiani alle lotte per i diritti civili, lo spettacolo invita il pubblico a considerare la libertà come un diritto fondamentale, ma anche come una responsabilità collettiva.

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