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Torino, metro (di nuovo) ferma e scale rotte: il Comune "licenzia" l'ad di Gtt

I sindacati confermano ma difendono Serena Lancione. Ecco il successore scelto dal sindaco Lo Russo

Metro ferma e scale rotte: il Comune "licenzia" l'ad di Gtt (ma i sindacati sono con lei)

Manca l'ufficialità, ma quella verrà nel prossimo consiglio di amministrazione: Torino cambia la guida dei suoi autobus e tram. Serena Lancione, attuale AD di Gtt, non verrà riconfermata sulla sua poltrona. La volontà degli azionisti (ossia il Comune di Torino) è di cambiare, dare una sterzata, perché i problemi dell'azienda di trasporti si ripercuotono sui cittadini.

Ritardi, mancanza di autisti che provoca il salto delle corse, gli stop continui della metropolitana e i ripetuti disservizi delle scale mobili guaste: c'è tutto questo nel simbolico atto d'accusa indirizzato a Gtt. Solo nella giornata di ieri la metro si è fermata per ben 5 ore: da Porta Nuova a Bengasi treni fermi dalle 5.30 alle 10.30 a causa di un "problema tecnico" legato alla manutenzione avvenuto nella notte". E bus sostitutivi presi d'assalto.

Il mandato di Serena Lancione scade a maggio e per sostituirla, secondo insistenti rumors, il sindaco Stefano Lo Russo avrebbe già pensato al suo collega del Politecnico, Dino Chiaia. Il quale, oltre a essere amministratore delegato di Infra.To, è anche stato nominato come commissario del governo per la realizzazione della linea 2 della metropolitana. Ma i sindacati (chi più, chi meno) a sorpresa stanno con la quasi ex AD.

La Fit Cisl infatti sottolinea che Lancione "ha rimesso a posto i bilanci. L’ipotesi di un cambio ai vertici non ci lascia sereni". Ma come sono stati risanati i conti? Con l'aumento del costo del biglietto voluto dal Comune? Nella partita c'è anche la cessione del 30% della Bus Company (di cui Lancione era stata AD), un asset di particolare valore che l'azionista-Comune avrebbe preferito mantenere. Gtt ha chiuso il 2024 con ricavi consolidati per 641 milioni di euro, ma anche con oltre 100.000 corse saltate (per guasti ai mezzi, oppure mancanza di autisti specialmente nei turni serali).

Per a Cgil e la Filt Cgil, che in una nota stampa a firma di Ivano Esposito e Igor Piotto fissa il cambio della guardia al prossimo cda, le responsabilità vanno invece cercate in "un management intermedio, inamovibile che non risponde né al personale, né agli utenti e nonostante l'evidente inadeguatezza continua, nonostante l'avvicendarsi di amministratori delegati, ad occupare ruoli apicali con evidenti limiti ed in assenza di uno sguardo strategico sullo sviluppo dell'azienda". 

Il tutto in attesa del prossimo passo, da molti sostenitori del sindaco auspicato, ossia la privatizzazione di Gtt (o almeno la vendita del 49% delle quote).

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