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Piove e la Dora esonda alla Pellerina: «Sicuri di voler costruire qui il nuovo ospedale?»

Le immagini del parco allagato danno forza alle motivazioni di chi si oppone alla realizzazione del nuovo ospedale di Torino nel parco della Pellerina

Piove e la Dora esonda alla Pellerina: «Sicuri di voler costruire qui il nuovo ospedale?»

Piove e la Dora esonda alla Pellerina: «Sicuri di voler costruire qui il nuovo ospedale?»

Piove e al Parco della Pellerina di Torino la Dora esce dagli argini. Nulla di nuovo o di così strano, visto che è abituale che il fiume esondi in quell'area quando si ingrossa troppo e, anzi, per fortuna che accade perché in questo modo il livello dell'acqua scende e si abbassa il rischio di altre disastrose alluvioni nei quartieri del capoluogo più a valle, come quelle che sono accadute neanche tanti anni fa. 

Tutto normale quindi, se non fosse che proprio alla Pellerina, Comune e Regione hanno deciso di costruire il nuovo ospedale che dovrà sostituire Maria Vittoria e Amedeo di Savoia. Un colosso che sorgerebbe proprio a due passi da una zona a rischio idrogeologico, come ha sempre sostenuto il Comitato Salviamo la Pellerina che da anni si oppone alla decisione di cementificare l'angolo di parco - per la precisione lo spiazzo abitualmente utilizzato dai giostrai - che si trova tra corso Regina Margherita e corso Potenza. E che ovviamente non ha perso l'occasione per rilanciare i propri dubbi, accompagnando le parole alle foto

«L’area del parco, in particolare la zona delle giostre, caratterizzata da suolo permeabile e ricoperta di ghiaia, svolge una funzione fondamentale di vasca di laminazione naturale, trovandosi in area rialzata rispetto al resto del Parco, e grazie alla funzione assorbente impedisce all’acqua di confluire verso l’incrocio tra corso Regina e corso Potenza - ricordano dal Comitato -. Questo meccanismo è coerente con i principi espressi nel Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA), secondo cui occorre preservare e valorizzare le aree di esondazione naturale per la mitigazione del rischio idraulico». Ovviamente l'attenzione è posta sul grande ospedale in arrivo. «Nonostante il rischio idraulico medio/elevato dell’area, si conferma la volontà di costruire il nuovo ospedale in un’area immediatamente adiacente alla Dora Riparia, senza che siano state condotte valutazioni comparative approfondite su siti alternativi a minor rischio. Tale decisione appare in contrasto anche con quanto previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 dicembre 2016 che stabilisce che infrastrutture sensibili come gli ospedali debbano essere localizzate fuori dalle aree a pericolosità idraulica». 

La conclusione è intuibile. «La decisione di costruire un ospedale in un’area a media/elevata pericolosità idraulica espone la struttura, il personale e i cittadini a rischi evitabili, in aperta contraddizione con i principi di tutela della salute pubblica e della sicurezza ambientale sanciti dalla normativa vigente».

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