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Ambiente

Il Piemonte custode della biodiversità: un impegno collettivo per il futuro

La Regione celebra la biodiversità come capitale ambientale, economico e sociale da proteggere e valorizzare

Il Piemonte custode della biodiversità: un impegno collettivo per il futuro della Terra

In occasione della Giornata mondiale della Terra, la Regione Piemonte ha lanciato un messaggio incisivo: la biodiversità non è solo un tesoro da contemplare, ma un impegno condiviso da proteggere e valorizzare. Questo è stato il fulcro del convegno “Custodi della Biodiversità. Il Piemonte per la Terra”, svoltosi nella Sala Trasparenza del Grattacielo regionale, dove si sono incontrati esperti, rappresentanti istituzionali e cittadini per riflettere sul futuro del patrimonio naturale piemontese.

Promosso dall’Assessorato alla Biodiversità, insieme all’Accademia di Agricoltura di Torino e all’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali del Piemonte e Valle d’Aosta, l’evento ha posto l’accento sull’urgenza di politiche ambientali concrete.

A inaugurare i lavori è stato l’assessore Marco Gallo, che ha evidenziato il primato del Piemonte come una delle regioni europee più ricche di biodiversità. Con un milione di ettari boschivi e un miliardo di alberi, il territorio regionale si configura come un vero scrigno ecologico, in cui convivono 52 specie arboree e 42 specie arbustive. Un patrimonio da custodire con responsabilità.

Tra le azioni più significative messe in campo dalla Regione, spicca un bando da 8 milioni di euro rivolto agli enti locali per sostenere progetti di tutela ambientale. Altre iniziative rilevanti includono la creazione dell’Osservatorio sul cambiamento climatico e lo sviluppo delle Oasi della biodiversità, strumenti chiave per orientare il Piemonte verso una maggiore sostenibilità.

Il convegno ha restituito una fotografia dinamica della biodiversità regionale, trasformando il Piemonte in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto. Le relazioni scientifiche hanno approfondito temi cruciali come la valorizzazione del patrimonio forestale, la tutela delle praterie montane, la zootecnia sostenibile e la gestione delle aree protette. Non si tratta solo di conservazione: la natura, in questa visione, diventa alleata del benessere umano, fisico e psicologico.

Un dato emerso durante l'incontro racconta molto della rinnovata centralità della natura nella vita quotidiana: dal 2021 a oggi, circa 20.000 persone hanno scelto di trasferirsi dalle città alle zone montane e premontane del Piemonte. Una migrazione silenziosa ma significativa, che testimonia il desiderio crescente di riconnettersi con l’ambiente e trovare nel paesaggio naturale una via d’equilibrio e qualità della vita.

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