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16 Maggio 2025 - 05:45
La moschea sorgerà nella sede delle ex fonderie Nebiolo di via Bologna
Annunciata in pompa magna come una delle moschee più grandi d’Italia - sarebbe la seconda, dopo la Grande Moschea di Roma da 30mila mq - a fine marzo, la progettazione del minareto da 17 milioni di euro nel cuore di Aurora, continua a generare polemiche. Anche perché di questi 17 milioni, che il re Marocchino si sarebbe offerto di elargire per il finanziamento dell’opera alla Confederazione islamica italiana - di cui fa parte la Fondazione Al-Waqf, concessionaria dell’area - non v’è certezza. Il re del Marocco ne avrebbe “promessi” 8, secondo la Confederazione, con l’obiettivo di terminare i lavori entro il 2029.
E’ certa, per il momento, solo l’offerta di 1.025.000 euro da parte dell’Aps Al-Waqf - accettata dal Comune e arrivata dopo almeno tre aste immobiliari disertate - per la proprietà superficiaria dell’area (sede delle ex fonderie Nebiolo di via Bologna). E il vincolo cui l’Aps Al-Waqf sarebbe legata: la destinazione di almeno il 17% del compendio totale - che includerà una biblioteca, uno studentato da 1000 posti letto, un bar, una palestra e una sala mostre - alla “fruibilità pubblica del bene”. «Con i provvedimenti presi si vuole evitare la creazione di uno spazio esclusivamente dedicato alla preghiera e a renderlo fruibile alla cittadinanza e al territorio». Lo ha specificato la vicesindaca Michela Favaro rispondendo all’interpellanza del consigliere di Torino Libero Pensiero Pino Iannò qualche settimana fa in Consiglio. Quasi a rassicurare sul fatto che l’utilizzo dell’edificio “sarà di tutti”. «Nessuna relazione o interlocuzione con Governi nazionali o loro enti esponenziali», aggiunge poi, negando un coinvolgimento diretto del Comune con il reale marocchino.
Risposte che non convincono l’interpellante: «Una scelta scellerata - per Iannò - che rischia di ghettizzare ulteriormente “quella parte di popolazione”, in una zona già degradata di suo», dice. Dubbioso anche sulla reperibilità dei fondi: «Non sanno dove trovarli», insinua.
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