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Il futuro dell'ex Fiat

Torino, ecco la festa di San Giovanni (Agnelli) con i soldi di Fiat

Stellantis sponsor con la Grande Panda prodotta in Serbia. Segnale alla città o brand washing?

Torino, ecco la festa di San Giovanni (Agnelli) con i soldi di Fiat

Stellantis pagherà la festa di San Giovanni a Torino. I tradizionali festeggiamenti per il patrono cittadino, infatti, a quanto si dice a Torino, saranno sponsorizzati dalla multinazionale franco-italiana-americana guidata da John Elkann, con il brand Fiat (ma made in Serbia) bene in vista. In casa Agnelli/Elkann si sono decisi a fare qualcosa per Torino? O si lavano il brand (e la coscienza)?

Critici e oppositori politici sono certamente pronti a scatenarsi, ma la questione in fondo non è nulla di nuovo sotto il sole (o le stelle). Il fatto è che per la tradizionale festa con fuochi d'artificio e musica, il Comune aveva lanciato un bando aperto, cui ha risposto un operatore di primo piano del panorama dell'entertainment, che però ufficialmente non viene ancora detto. E porterà un big, per quanto non di primo pelo, ossia Mr Boombastic, Shaggy. Con i soldi di Stellantis.

Shaggy è testimonial della Fiat Grande Panda, che infatti sarà esposta al centro della piazza, una festa - pensano da Mirafiori - per il nuovo modello disegnato al Centro Stile Fiat di Torino, che però come sappiamo tutti è prodotto in Serbia. Bello, no? Festeggiamo l'auto fatta in Serbia mentre, magari, in quei giorni la fabbrica di Mirafiori sarà di nuovo ferma (le previsioni di produzione finiscono a maggio: sono attesi aggiornamenti), nel diciottesimo anno di cassa integrazione.

Non è una novità, però: il 4 luglio 2007 sul Po venne allestita una megafesta per migliaia di Vip per presentare la nuova Fiat 500, che all'epoca era prodotta in Polonia (e in Messico), e oggi resiste in Marocco (quella a motore termico, ché a Mirafiori c'è l'elettrica). Anche Bravo e Brava furono presentate in grande stile a Torino, nel 1995, addirittura a Palazzo Reale, pur essendo prodotte a Cassino...

Fatto sta che possiamo vederla in due modi: il primo è che Torino rimane pur sempre la città originaria della Fiat e dunque deve essere lieta di questo interesse rinnovato della Famiglia verso cui resta deferente, un chiaro segno che le pressioni della politica, oltre che il futuro di Mirafiori grazie alla Fiat 500 Ibrida (ma senza Maserati), hanno garantito un impegno finanziario degli Elkann per la città stessa, come segno di partecipazione. 

Il secondo è che, al di là di un segnale di John Elkann verso la città in cui è residente (e se anche è nato a New York, è pur sempre un "Giovanni" come suo nonno l'Avvocato, dunque il 24 giugno può festeggiare l'onomastico), Stellantis abbia avviato non da oggi una sorta di brand washing (dove il brand è più che altro l'immagine stessa di Elkann, fra crisi industriale e guai giudiziari per L'eredità Agnelli), per far dimenticare gli atteggiamenti dell'ex ceo Carlos Tavares e prevenire critiche per le scelte non proprio tranquille che arriveranno nei prossimi mesi, una volta rioccupata la poltrona dirigenziale e lanciato il nuovo piano industriale. Che, come anticipato da Les Echos, non vedrà più il 2030 come anno della completa elettrificazione, in anticipo persino sui traguardi della UE: il Gruppo al momento preferisce puntare sull'ibrido. Domanda, a quel punto cose ne facciamo dei piani per Mirafiori che Tavares battezzò "Mirafiori Automotive Park 2030"? La domanda possiamo farcela, fra un fuoco d'artificio e l'altro...

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