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ESTATE DI FUOCO
03 Luglio 2025 - 13:10
Foto di repertorio
Nel novero delle capacità umane, quella di saper resistere efficacemente al caldo rappresenta sicuramente una di quelle che, se ben gestita, è capace di assicurare la sopravvivenza.
L'ondata di caldo di questi giorni, al solito definita “eccezionale” per dar modo ai soliti santoni, puntualmente intervistati da stampa e tv del regno, di ammannirci con gli altrettanto soliti consigli: non uscire nelle ore più calde, bere molta acqua, osservare una dieta priva di cibi dalla digestione impegnativa, vestirsi leggeri e possibilmente con capi di colore chiaro e via consigliando…, scatena la fantasia dell'uomo come e più della affannosa ricerca dell'anima gemella.
Statistiche, “serie storiche”, studi di climatologia prontamente rispolverati alla bisogna, la consueta bagarre fra i propugnatori del “climate change” e, per contrappunto, i loro fervidi negazionisti, rappresentano l'inevitabile corollario di queste giornate caratterizzate da temperature significative.
Così, fra la corsa all'acquisto dei condizionatori, la disperata ricerca di ventilatori, in breve di tutto ciò che è in grado di attenuare l'afa soffocante, varrebbe la pena porsi qualche domanda.
Diamo per buono che questo, di questi primi, infuocati, giorni d'estate non sia del tutto una novità. Quando non esisteva ancora l'energia elettrica né il gas, quando l'inventore del condizionatore (tal Willis Haviland Carrier, ingegnere statunitense, anno d'invenzione 1906) ancora non era nato, come si faceva?
Ci pensava la “cross ventilation”! Di cosa si tratta, posto non si tratti di un particolare modo di calciare la palla ad opera di ali sofferenti di aerofagia, la parola letteralmente potrebbe tradursi in più commestibile “studio delle correnti”.
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