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il reportage

Look stravaganti e musica a palla: vi racconto la mia giornata di "follia" al Kappa FuturFestival

Techno, (poca) droga, tanti giovani e acqua a peso d'oro: ecco cosa succede al Parco Dora

Look stravaganti e musica a palla: vi racconto la mia giornata di "follia" al Kappa

Neanche il caldo ferma il popolo della techno che da ieri balla e si diverte al Parco Dora di Torino, nell'edizione 2025 del Kappa FuturFestival. Giovani (e non solo) provenienti da mezza Europa che non si fanno spaventare neanche dai 35 gradi (e dall'acqua a 6 euro al litro) e che ieri hanno ballato per 12 ore sotto il sole, tra musica, divertimento, look stravaganti e (poca, per fortuna) droga. Giovani ai quali, con un look un po' meno audace, ci siamo uniti, per sudare con loro e raccontarvi cosa succede davvero nel festival simbolo dell'estate torinese.  

   

Si parte con la mappa dei sei stage dislocati nell’area ognuno con un’identità precisa. Ad affiancare i quattro palchi storici, ovvero Futur, Voyager, Solar e Kosmo, quest'anno sono stati aggiunti il Nova Stage e il Lab Stage. Il Nova Stage è una novità dedicata esclusivamente ai concerti strumentali dal vivo. Concepito per offrire un'esperienza d'ascolto coinvolgente si inserisce nella mappa del festival come un nuovo fulcro per gli spettacoli analogici. Al contrario, il Lab Stage si distingue per la sua collocazione a livello del terreno che permette un accesso agevole da ogni lato. Questo palco è il luogo di esibizioni improvvisate e ospita un concorso musicale, in collaborazione con Reply, destinato ai brani generati tramite intelligenza artificiale.

                              

Dopo aver superato almeno tre aree di controllo per "intercettare" oggetti pericolosi (a noi hanno sequestrato un deodorante in vetro) prima di entrare ecco che anche a noi viene consegnato il bracciale con telepass che, collegato al biglietto, permette di pagare senza problemi i cocktail e il cibo nei vari punti di ristoro. A prezzi non proprio popolari: 10 euro una pizza margherita, uno spritz 10 euro, una birra 8 euro, un cocktail generico 12 euro e una bottiglietta d'acqua da mezzo litro 3 euro. 

Come era preventivabile, la giornata è stata molto torrida con picchi di 35/36 gradi affrontati con varie soluzioni, Qualcuno, più previdente, per evitare il salasso si è portato bottigliette da casa per bagnarsi la testa. Noi, insieme a tanti altri, abbiamo optato per sfruttare gli idranti piazzati sulle cime delle colonne dello stand principale, che per tutta la durata dell'evento hanno fatto cadere sulle nostre teste una piacevole "pioggerellina " che ci ha aiutato a superare la giornata. 

  

Ma lo spettacolo nello spettacolo sono gli outfit dei partecipanti: una passerella a cielo aperto dove l'estetica gioca un ruolo fondamentale. Abiti eccentrici e coloratissimi, ispirati alla moda rave degli anni '90, capi fluo, accessori esagerati e un'infinità di glitter. Molte ragazze hanno osato, con completi succinti che attiravano l'occhio più dei dj sui palchi ma c'è anche ha preferito un approccio più confortevole ma sempre originale, a dimostrazione di una libertà espressiva che si manifesta anche attraverso l'abbigliamento. Il premio al miglior costume va certamente a Zeus, alle ragazze farfalla, entrambi americani, e allo sposo improvvisato (un francese), testimoni di un pubblico vasto e internazionale, con un'età media che si aggira prevalentemente tra i 20 e i 30 anni.

 

Nonostante l'atmosfera di festa e libertà, alcune dinamiche hanno mostrato anche il lato meno idilliaco di un evento di tale portata. La sicurezza era presente in forze, ma le infrazioni non sono mancate. In particolare, è stata notata una bandiera pro-Palestina che per le regole dell'evento non avrebbe dovuto essere permessa in linea con le politiche che vietano esplicitamente simboli o messaggi politici non pertinenti all'evento. Inoltre all'interno, nonostante i controlli, era evidente la presenza di giovani (pochi, per fortuna) che hanno fatto uso di sostanze stupefacenti.

   

Anche per questo, tra gli stand del bere e del mangiare è stato allestito uno spazio riservato alla riduzione del rischio riservato alle sostanze che distribuiva volantini e dove era possibile firmare petizioni per combattere questa battaglia.

 

Insomma, a parte alcune imperfezioni, la gioia condivisa e la libertà espressa sono state assolutamente trascinanti e hanno fatto volare otto ore di danza sfrenata come se fossero stati otto minuti. Per chi è appassionato del genere il Kappa si rivela ancora un'evento imperdibile per chi vive a Torino e vuole provare un'esperienza fuori dall'ordinario.

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