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le storie più paurose e i loro castelli

Sacerdoti murati vivi, suicidi ed omicidi terribili al Castello della Rotta di Moncalieri, un racconto del posto più spettrale al di fuori di Torino

Il Castello della Rotta: leggende di templari, fantasmi e misteri a Moncalieri

Sacerdoti murati vivi, suicidi ed omicidi terribili al Castello della Rotta di Moncalieri, un racconto del posto più spettrale al di fuori di Torino

A soli dieci chilometri da Moncalieri, alle porte di Torino, sorge un antico castello che racchiude nei suoi muri secoli di storia e misteri. Il Castello della Rotta, risalente al IV secolo, è noto non solo per la sua imponente struttura medievale, ma anche per essere uno dei luoghi più infestati dai fantasmi in Italia.

La sua costruzione originaria serviva a proteggere il ponte sul torrente Banna, punto cruciale per chi percorreva la strada romana proveniente da Pollenzo. Il nome “Rotta” sarebbe legato alla sconfitta subita dal condottiero Tommaso di Savoia nel 1639, ma altri racconti suggeriscono che derivi dalla parola “rotta”, ovvero “luogo aperto”, per via della sua posizione sulla pianura circostante.

Nel corso dei secoli, il castello passò tra le mani di romani, longobardi e templari. Nel 1196, il Vescovo Arduino di Valperga lo donò ai Cavalieri Templari, e da quel momento il castello divenne un luogo simbolico per gli ordini militari e religiosi. La presenza dei Templari alimentò diverse leggende legate a morti violente e spiriti inquieti che ancora oggi si dice vaghino tra le sue mura.

Tra le storie più affascinanti, quella del cavaliere templare sepolto con il suo cavallo. Durante degli scavi nel XX secolo, furono ritrovati i resti di un cavaliere con una croce di ferro al collo, risalenti al XV-XVI secolo. Questo ritrovamento sembra confermare la leggenda di un cavaliere che, dopo la morte della sua amata, divenne uno spettro a cavallo che continua a vagare nel castello, in cerca della sua dolce metà.

Un’altra leggenda parla di un nobile innamorato di una nobildonna, che durante un assalto saraceno alla corte si gettò dalla torre per evitare di cadere nelle mani del nemico. Il suo amato, distrutto dal dolore, partì per la Terra Santa come monaco guerriero, e il suo spirito, insieme a quello della sua amata, sarebbe ancora presente nel castello.

Anche il fantasma di un bambino e della sua nutrice si aggira per il maniero. La leggenda racconta di un bimbo dispettoso che, travolto da una carrozza impazzita, causò la morte della nutrice, che, sconvolta, si tolse la vita. Si dice che i loro spiriti vaghino nel castello, cercandosi l’uno con l’altro.

Le storie non finiscono qui. Si narrano anche di un sacerdote murato vivo nel 1400 per crimini terribili, di una donna bionda che si suicidò a causa delle angherie del marito e di intere battaglie che ancora risuonano tra le mura del castello. Ogni anno, nella notte tra il 12 e il 13 giugno, si dice che tutti questi spiriti si riuniscano in una misteriosa processione diretta verso il maniero.

Oggi, il Castello della Rotta è una proprietà privata e non è accessibile al pubblico. Ma per chi si trova nei pressi, il richiamo delle sue leggende e la suggestione di un luogo intriso di storia possono ancora solleticare la curiosità. Chi sa, magari in una notte di luna piena, si potrebbero scorgere le ombre degli spettri che abitano il castello più infestato d’Italia.

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