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Curiosità
13 Luglio 2025 - 22:40
Ci sono storie che rotolano su binari silenziosi, dimenticate dal tempo e dal progresso. E poi ci sono storie come quella della 2592, la motrice tranviaria che più di altre incarna la tenacia, la memoria e il fascino della Torino che fu.
Nata tra il 1932 e il 1933 nelle Officine Fiat Materfer, la 2592 fa parte del secondo lotto della serie 2500: robusta, moderna per l’epoca, pronta a servire la città con eleganza. Ma la sua vita non sarà mai una corsa lineare.
Nel 1943, la guerra la colpisce duramente: un bombardamento la danneggia seriamente. Ma come le pagine migliori della nostra storia, la 2592 non si arrende. Viene riparata dalla stessa Fiat nel 1945, e da quella ricostruzione emerge diversa, unica. I finestrini cambiano volto, i corrimani diventano in alluminio, l’identità estetica si trasforma. Non più una tra tante: la 2592 diventa irripetibile.
Negli anni Cinquanta, alle Officine Moncenisio subisce un nuovo restyling: la porta posteriore si allarga, il banco bigliettaio cambia posto. Segno dei tempi che cambiano, delle esigenze che mutano, ma anche della capacità di adattarsi, ancora una volta.
Poi, arriva il 1966. La rete tranviaria si restringe, la 2592 viene messa da parte, parcheggiata nel deposito di Venaria. Fine della corsa? Tutt’altro.
Il 1973 è l’anno della crisi petrolifera e, improvvisamente, i tram tornano utili. Eccola di nuovo in servizio, tra i viali e le piazze di una Torino in affanno, ma resiliente. Rimane attiva per altri dieci anni, fino al ritiro definitivo nel biennio ‘82-’83.
Nel 1984 rischia una nuova trasformazione, quella in articolata. Ma si salva. Anzi, viene scelta per testare le nuove tecnologie a pianale ribassato. La 2592 diventa così tram-laboratorio, un simbolo della transizione tra passato e futuro.
Poi l’oblio. Negli anni Novanta viene accantonata. Nessuno sembra più ricordarsi di lei.
Ma i tram, si sa, hanno il cuore resistente.
Nel 2007, grazie alla passione e alla determinazione dei volontari dell’ATTS, la motrice viene recuperata e inizia un restauro lungo, minuzioso, fatto di pazienza, competenza e amore per la storia.
Il 4 maggio 2009, la 2592 torna in vita. Ed è un trionfo. Perfettamente funzionante, splendente nei dettagli d’epoca, con quell’atmosfera anni ’50 che si respira appena si sale a bordo.
Oggi la 2592 è più di un mezzo di trasporto: è una macchina del tempo su rotaia, un’esperienza che si vive con gli occhi, il tatto e la memoria. Grazie all’ATTS, partecipa agli eventi cittadini, si mostra con orgoglio e accompagna torinesi e visitatori in un viaggio a ritroso, dove ogni cigolio racconta una storia.
Salire sulla 2592 oggi significa riscoprire il valore del passato, sentire il profumo di una Torino che non c’è più, ma che ha ancora tanto da dire. E, soprattutto, significa celebrare la bellezza di ciò che resiste al tempo grazie alla passione di chi non dimentica.
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