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La svolta dell'ex Fiat
18 Luglio 2025 - 14:10
"Stellantis è nel mio sangue". Sono queste le parole di Antonio Filosa che, più di tutto, hanno convinto John Elkann sulla scelta del nuovo ceo. L'assemblea straordinaria degli azionisti ha votato la sua nomina con una percentuale di poco superiore al 99%. "In bocca al lupo" ha concluso Elkann, in italiano, nella sua introduzione. Nel corso della quale ha spiegato la ragione strategica della sua scelta. Ecco qual è.
Al di là della carriera fatta di 25 anni in Fiat, Fca e poi Stellantis, e dei risultati nelle Americhe, per Elkann è fondamentale la questione americana e nello specifico come Filosa sia stato da subito "profondamente coinvolto nell'identificazione di modalità dinamiche e costruttive per affrontare con la nuova amministrazione statunitense i modi in cui possiamo collaborare in modo più efficace in materia di normative e politiche tariffarie". Ossia, il rapporto con Trump e la questione dazi.
Prima di essere nominato ceo, d'altra parte, Filosa ha riorganizzato la situazione negli Stati Uniti, anche prima delle dimissioni di Carlos Tavares: il mercato a stelle e strisce è, difatti, quello dove il gruppo franco-italiano si è pesantemente incagliato l'anno scorso (senza contare i rapporti compromessi con fornitori e sindacati). Una riorganizzazione fatta di "riduzione delle scorte" e lancio di nuovi modelli e propulsori.
Ora, però, nella giornata in cui il titolo in Borsa accusa una mattinata a dir poco pesante (-2,31% e quotazione al di sotto degli 8 euro), con il rinvio dei dati sulle consegne del primo semestre, l'interesse di azionisti e stakeholder è per gli sviluppi di Stellantis, ossia il nuovo piano industriale in preparazione. Elkann ha lasciato intendere che vi siano le linee guida: "Antonio ha guidato lo sviluppo e l'implementazione di un ampio piano - ha detto il presidente di Stellantis - che abbraccia la pianificazione, lo sviluppo dei prodotti, la produzione e l'assistenza post-vendita per promuovere il miglioramento di ciò che è una priorità per la nostra azienda".
Probabile che ulteriori informazioni possano arrivare dall'appuntamento del 29 luglio, quello con i conti finanziari del semestre e la call con gli analisti.
I primi conti, intanto, possono essere fatti sulla retribuzione di Filosa, con base attorno a 1,9 milioni di dollari e una parte variabile legata a diversi bonus: a partire dal 2026, per il suo primo anno completo come amministratore delegato, potrebbe percepire un massimo di 18 milioni di dollari (15,8 milioni di euro). Importo destinato ad aumentare progressivamente fino a raggiungere i 23 milioni di dollari (20,2 milioni di euro) nel 2028, una somma comunque inferiore a quella percepita da Carlos Tavares nel suo ultimo anno alla guida del gruppo (23,1 milioni di euro).
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