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cani dei pusher

Torino: in aumento i cani da guardia utilizzati nello spaccio, in particolare esemplari di razza Malinois

Negli ultimi mesi si è registrato a Torino un incremento nella presenza di cani, in particolare pastori belga Malinois

Torino

Immagine di repertorio

Negli ultimi mesi si è registrato a Torino un incremento nella presenza di cani, in particolare pastori belga Malinois, impiegati in contesti legati allo spaccio di stupefacenti. Questi animali, noti per la loro elevata reattività, resistenza fisica e capacità di apprendimento, risultano sempre più frequentemente coinvolti in operazioni condotte dalle forze dell’ordine in aree urbane critiche, come il quartiere di San Salvario.

L’ultimo episodio è avvenuto nei giorni scorsi in via Berthollet, a pochi metri dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova, durante un’operazione di controllo da parte della polizia. Gli agenti hanno rinvenuto una cucciola di Malinois abbandonata sul marciapiede. L’animale è stato soccorso e trasferito presso il canile municipale di via Germagnano, dove è attualmente in attesa di essere affidato.

Non si tratta di un caso isolato. Già a fine maggio, nel corso dello sgombero dell’ex Manifattura Tabacchi, erano stati recuperati numerosi esemplari di cani, perlopiù cuccioli incrociati tra Malinois e pitbull. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, alcuni di questi animali erano potenzialmente destinati al mercato illegale dei combattimenti tra cani o a fungere da deterrente in contesti di microcriminalità.

Il pastore belga Malinois è una razza impiegata anche dalle forze di polizia per attività cinofile, grazie alla sua capacità di eseguire comandi complessi e alla forte motivazione al lavoro. Tuttavia, se addestrato in modo improprio, può sviluppare comportamenti aggressivi. In ambienti legati alla criminalità, questi cani vengono talvolta utilizzati come strumenti di difesa o intimidazione, spesso tenuti in condizioni non conformi alle normative sul benessere animale.

Le autorità locali, in collaborazione con i servizi veterinari e le strutture di accoglienza, stanno monitorando il fenomeno. È inoltre in valutazione il rafforzamento dei controlli nei contesti a rischio, per prevenire l’impiego improprio di razze selezionate per attività operative.

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