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Il caso

I giardini che non dormono mai: cancelli ancora aperti, ma chissà per quanto

Nell'ultimo Consiglio della Circoscrizione 7 ben tre proposte con oggetto i giardini Madre Teresa di Calcutta. Per adesso, nonostante le richieste cittadine, no alla chiusura, sì all'educativa di strada

Bivacco a cielo aperto al Madre Teresa

Bivacco a cielo aperto al Madre Teresa

Risse, schiamazzi, lanci di bottiglie, spaccio, e persino tagli di capelli improvvisati. I giardini Madre Teresa di Calcutta tornano ciclicamente agli onori della cronaca. Così come, puntualmente, si torna a parlare di una loro chiusura serale, per la serenità dei residenti, che non ne possono più. Tanto da chiedere attraverso una petizione da circa 300 firme l’installazione di cancelli all’ingresso, per la sua chiusura notturna. Ma la Circoscrizione 7 nell’ultimo Consiglio si è frammentata. E di tre ordini del giorno ne è passato solo uno. Quello promosso dal presidente Luca Deri e da parte della maggioranza, che punta sul rilancio dei giardini, promuovendo il progetto pubblico “Intreccio”, di educativa di strada. «Se non dovesse portare ad un miglioramento sensibile della frequentazione serale e notturna chiediamo di mutuare l’esperienza del Patto di Collaborazione già in vigore per il Giardino “Michele Pellegrino” di piazza Borgo Dora», fa sapere Deri. Ovvero, la chiusura serale. Ma la misura non soddisfa né l’opposizione (la Lega oltre alla chiusura chiedeva il divieto dell’introduzione di bevande in vetro), né parte della maggioranza. 

"Il Presidente di Circoscrizione si è giustificato sostenendo che il Prefetto ha già esteso l’area della “zona rossa”, ma dimentica che i bambini non frequentano il parco di notte, bensì nelle ore pomeridiane, quando la presenza di vetro abbandonato rappresenta un pericolo concreto e quotidiano", denuncia la consigliera della Circoscrizione 7 Daniela Rodia (Lega), che definisce la bocciatura dell'atto una grave deresponsabilizzazione da parte della Città.

«La notte non va repressa ma governata con intelligenza, senza escludere, ma ridando luoghi da vivere ai cittadini», aggiungono invece il coordinatore di Seconda commissione Giuseppe Piras e la consigliera Ilaria Genovese (Se), motivando così il mancato appoggio al Pd.

Tempo qualche mese, quindi, per capire se l'educativa di strada avrà dato i suoi frutti. "Eventualmente da gennaio potremmo pensare a una chiusura", chiosa Deri.

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