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“Walter Bonatti – I fumetti ritrovati”: in mostra a Torino l’eroe delle cime trasformato in icona a fumetti

Al Museo Nazionale della Montagna una straordinaria esposizione celebra le avventure disegnate dell’alpinista-esploratore, tra tavole originali e storie mai pubblicate

“Walter Bonatti – I fumetti ritrovati”: in mostra a Torino l’eroe delle cime trasformato in icona a fumetti

A Torino, il Museo Nazionale della Montagna dedica una mostra al sorprendente legame tra alpinismo e fumetto: “Walter Bonatti – I fumetti ritrovati”, inaugurata il 18 luglio e visitabile fino al 15 marzo 2026.

La mostra riporta alla luce un progetto editoriale poco conosciuto, nato negli anni '90, che trasformava le imprese leggendarie di Walter Bonatti – uno dei più grandi alpinisti del XX secolo – in avvincenti racconti a fumetti. Una riscoperta che unisce avventura reale e immaginazione su carta.

Bonatti non è stato solo un protagonista della storia dell’alpinismo: dopo il ritiro dalle scalate, si reinventò esploratore e fotoreporter, raccontando il mondo per la rivista Epoca con reportage dall’Amazzonia alla Patagonia. È proprio in questo periodo che la sua figura ispirò una serie di fumetti pubblicati da Massimo Baldini Editore sulle riviste Magic Boy e Moby Dick.

In quei racconti a vignette, Bonatti diventa un personaggio avventuroso, protagonista di spedizioni epiche come “Solitario sullo Yukon”, ambientato tra i ghiacci e le foreste del Nord America, o “Nel cuore dell’Africa”, una discesa nei territori selvaggi tra Tanzania e Zaire.

La realizzazione di questi fumetti vide il coinvolgimento diretto dello stesso Bonatti alla sceneggiatura, insieme a due mostri sacri del fumetto italiano: Alfredo Castelli, creatore di Martin Mystère, e Mario Gomboli, penna storica di Diabolik.

Ai disegni, invece, due firme di spicco del panorama Bonelli: Enea Riboldi, illustratore di Dampyr, recentemente scomparso, e Pasquale Del Vecchio, noto per il suo lavoro su Tex e Nick Raider.

A riportare alla luce questo piccolo gioiello editoriale è stato il giornalista Angelo Ponta, che ha curato l’omonimo volume edito da Solferino. Il libro raccoglie non solo le storie pubblicate, ma anche materiali inediti, come tavole preparatorie e sceneggiature mai completate.

La mostra ospitata al Museo della Montagna è quindi un’occasione unica per ammirare originali che fondono la vita vera di Bonatti con l’immaginario narrativo dei fumetti. Un ponte tra realtà e finzione che rende omaggio alla sua figura, non solo come scalatore, ma come icona culturale.

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