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Il caso
30 Luglio 2025 - 04:48
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Bilancio in ordine, ma senza rinunciare a investimenti seri e responsabili. Seguendo il metodo del “buon padre di familia”. E’ questa la premessa del nuovo Piano socio-sanitario, il documento emesso qualche giorno fa dall’assessore alla Sanità Federico Riboldi, che darà una «svolta epocale» alla Sanità. Sarà presentato ufficialmente, però, questo pomeriggio, alle 14.30, per la prima volta al pubblico, “in extremis”, con la chiusura del Consiglio regionale ormai alle porte.
Le novità del Piano
Cosa cambierà? L’approccio, in prima battuta, «multi-disciplinare e paziente-centrico», scrive Riboldi nelle prime pagine del documento.
Tra gli elementi centrali: nuove figure professionali, riorganizzazioni territoriali, digitalizzazione e un “Corpo Logistico Sanitario Piemontese”, dedicato al trasporto e all’accompagnamento dei pazienti. Potenziata l’assistenza domiciliare per gli anziani non autosufficienti (oggi 255mila in Piemonte), anche con l’aiuto della telemedicina. Sul fronte organizzativo, nascerà una nuova azienda ospedaliera che unisce il Sant’Anna e il Regina Margherita. Il piano comprende anche l’edilizia sanitaria (con Inail coinvolta in 7 nuovi progetti, tra cui l’ospedale Torino Nord alla Pellerina).
Le reazioni
Dall’opposizione l’accoglienza è stata piuttosto tiepida. Dubbiosa la quota M5S in Consiglio regionale: «Serviranno accurate audizioni. Le misure prospettate condivisibili, ma temiamo rimanga tutto su carta. Serviranno centinaia di euro, dove hanno intenzione di trovarli?», si domandano retorici. Anche perché, «nelle ultime manovre di bilancio non è emerso alcun impegno particolare sul tema sanità», fanno notare. Critica anche Italia Viva: «Il rischio è che resti un documento vetrina. Nel merito su risorse, personale e diseguaglianze territoriali il Piano non fornisce strumenti», sostiene la consigliera regionale Vittoria Nallo.
Il nodo risorse
Ma sulla questione risorse e personale Cirio e i suoi rispondono in modo indiretto ai “detrattori del Piano”, e sembrano quasi avere una bacchetta magica. «Chiederemo al Ministero delle Finanze di potere utilizzare i risparmi delle reinternalizzazioni dei servizi, in modo da poterlo reinvestire in personale», ha annunciato il governatore della Regione Alberto Cirio ieri, in occasione della presentazione della carta “Piemove” al Grattacielo Piemonte. In pratica: di usare il profitto ricavato dalla chiusura dei contratti con aziende esterne, per le “nuovi assunzioni”.
Un’ultima trovata che permetterebbe di rimpolpare «l’esercito di oltre 58.000 donne e uomini che lavorano nella nostra sanità», afferma Riboldi, rivendicando le assunzioni di personale della Giunta Cirio (che al giugno del 2025, sono +1.842 rispetto al 2023). Il Piemonte, così, prova a disegnare una nuova sanità:
al vaglio del Consiglio entro la prossima settimana.
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