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La risposta

Piemonte, l’opposizione contesta l’aumento dell’Irpef: "Penalizzati i redditi medio-bassi"

PD, M5S, AVS e Stati Uniti d’Europa criticano la manovra della Giunta Cirio e propongono alternative per reperire risorse regionali

Piemonte, l’opposizione contesta l’aumento dell’Irpef: "Penalizzati i redditi medio-bassi"

Prosegue in Consiglio regionale del Piemonte il confronto politico sull'aumento  dell’addizionale regionale Irpef, annunciato dalla Giunta guidata dal presidente Alberto Cirio. Nella giornata di martedì, si è svolta una riunione della commissione bilancio protrattasi fino a notte fonda — la prima nella storia del Piemonte — nel tentativo, da parte delle opposizioni, di rallentare l’iter della misura fiscale e proporre soluzioni alternative.

La manovra, non ancora formalizzata in un testo definitivo ma oggetto di discussione da settimane, prevede un intervento sull’addizionale Irpef regionale che, secondo le stime, potrebbe interessare i contribuenti con redditi netti compresi tra 1.100 e 2.500 euro al mese. L’obiettivo della Giunta, come spiegato dall’assessore al bilancio Andrea Tronzano, è reperire circa 150 milioni di euro per garantire l’equilibrio dei conti regionali, anche in vista della futura attuazione del federalismo fiscale. I gruppi consiliari di opposizionePartito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e Stati Uniti d’Europa — contestano il provvedimento. Secondo i capigruppo, l’aumento dell’Irpef avrebbe un impatto eccessivo sul ceto medio e sui redditi medio-bassi. “Non si tratta di ostruzionismo — ha dichiarato Gianna Pentenero (PD) — ma di un’opposizione costruttiva, basata su emendamenti e proposte alternative per reperire le risorse necessarie”.

Tra le proposte avanzate dalle opposizioni vi sono l’utilizzo di fondi inutilizzati da Finpiemonte, l’aumento dell’Irap per i grandi operatori della logistica e l’adeguamento dei canoni regionali a quelli di altre Regioni come Lombardia e Veneto per attività estrattive e acque minerali. “La Corte dei Conti — ha ricordato Alice Ravinale (AVS) — ha rilevato la presenza di fondi non utilizzati per circa 150 milioni nel biennio, che potrebbero essere attivati”. Le opposizioni hanno inoltre evidenziato l’assenza, al momento, di un piano dettagliato sull’impiego dei fondi che verrebbero incassati attraverso l’aumento dell’Irpef. “Manca una visione chiara su sanità, scuola, trasporti o welfare”, ha osservato Sarah Disabato (M5S), che ha proposto una razionalizzazione dei costi della politica e degli enti partecipati. Vittoria Nallo (Stati Uniti d’Europa) ha criticato il metodo e i tempi scelti dalla Giunta per affrontare il tema, sottolineando come il dibattito sia avvenuto “in una fase di bassa attenzione pubblica, con un calendario estivo che rischia di limitare il coinvolgimento dell’opinione pubblica”.

In risposta, la maggioranza ha ribadito che l’intervento sull’Irpef si inserisce in un quadro di necessità finanziarie legato alla riduzione delle entrate regionali e alle nuove competenze previste dal percorso di autonomia differenziata. La promessa della Giunta è quella di una riduzione delle aliquote a partire dal 2028, quando il nuovo sistema fiscale regionale dovrebbe entrare a regime.

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