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L'incontro

Iveco, al Mimit primo confronto sulla cessione, i sindacati chiedono garanzie occupazionali

Urso: “Operazione strategica per lo sviluppo, ma servono garanzie su occupazione e ricerca”. La Fiom: “Inaccettabile disimpegno di Exor, lo Stato deve restare”

Iveco, al Mimit primo confronto sulla cessione, i sindacati chiedono garanzie occupazionali

Il senatore Adolfo Urso

Si è svolto a Palazzo Piacentini il primo incontro ufficiale sulle operazioni di cessione dei rami militare e civile di Iveco, rispettivamente a Leonardo e Tata Group, alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dei rappresentanti dell’azienda e delle organizzazioni sindacali. Nel corso dell’incontro, il ministro Urso ha sottolineato l’importanza strategica dell’operazione: «Siamo pienamente consapevoli del grande valore di questo asset dell’industria italiana: dei suoi stabilimenti, dei suoi marchi e delle sue professionalità. Riteniamo che questa importante operazione industriale, se ben strutturata, possa aprire nuove prospettive di sviluppo».

Il titolare del Mimit ha poi annunciato che il tavolo sarà permanente, come condiviso con azienda e sindacati: «Seguirà tutto il percorso di cessione dei prossimi mesi, affinché vi siano le massime garanzie per i lavoratori coinvolti e per la valorizzazione del patrimonio industriale di Iveco e di tutta la sua filiera». Urso ha inoltre preannunciato che, già dal prossimo incontro, verranno coinvolte anche Leonardo e Tata Group, insieme ai rappresentanti delle Regioni interessate. L’obiettivo sarà quello di garantire un confronto trasparente sulle strategie industriali a medio-lungo termine, ponendo particolare attenzione alla tutela della tecnologia, della ricerca e al mantenimento del valore produttivo nazionale.

Decisamente netta è la posizione della Fiom-Cgil, che in una nota congiunta firmata da Samuele Lodi, segretario nazionale e responsabile settore mobilità, e Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale automotive, ha dichiarato: «Nel corso dell’incontro di oggi al Mimit abbiamo ribadito che è inaccettabile il processo di disimpegno da parte di Exor dall’industria del nostro Paese con la cessione di un marchio storico come Iveco all’indiana Tata. L’azienda rappresenta un pezzo importante della nostra storia industriale, fatta da chi ci lavora».

I sindacalisti precisano che la cessione non può essere considerata chiusa e immodificabile, chiedendo che lo Stato, attraverso Leonardo o altre partecipate, mantenga una presenza attiva, anche nel ramo civile: «Per la Fiom è necessario che non tutto il pacchetto azionario venga ceduto e che comunque sia presente lo Stato con una delle controllate, come Leonardo che, oltre all’acquisizione del ramo Defence, dovrebbe entrare anche nell’operazione Iveco-Tata Motors». «Iveco deve mantenere la propria autonomia progettuale e di ricerca e sviluppo oltre che produttiva» aggiungono Lodi e Oreggia, sottolineando che la sovrapposizione tra le attività del gruppo e quelle del ramo Defence rende necessario un monitoraggio costante del percorso di acquisizione da parte di Leonardo.

La Fiom ha chiesto al Governo di garantire tutele concrete per i lavoratori, i centri di ricerca e i siti produttivi coinvolti, ottenendo in tal senso l’impegno del Mimit a convocare un nuovo tavolo con Iveco, Leonardo e Tata Motors nelle prossime settimane. «La Fiom-Cgil promuoverà assemblee in tutto il gruppo per informare le lavoratrici e i lavoratori e saranno decise le iniziative da mettere in campo per garantire un futuro contrattuale e occupazionale» si legge nella nota.

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