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La polemica

Il commissario scalpitante vuole il placet del Comune: Parco della Salute sul filo del ritardo?

Il progetto conta complessivamente 610 milioni, per più di mille posti letto. Alla Città, però, non risulta ricevuta alcuna istanza

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Da sinistra: Claudio Dogliani, Marco Corsini, Alberto Cirio e Federico Riboldi

La pratica c’è o non c’è? Questo è il problema. Era il 24 aprile scorso quando firmava il contratto di affidamento della concessione per la progettazione, costruzione e gestione del Parco della Salute, della Ricerca e dell'Innovazione di Torino, insieme al raggruppamento di imprese Consorzio Sis e Abp Nocivelli - che si sono aggiudicati la gara - e ai rappresentati della Regione, il governatore Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi.
Marco Corsini, il commissario straordinario nominato ad aprile 2023 per tenere le fila del mastodontico progetto da più di 600 milioni di euro a sud-ovest della città (a ridosso del Lingotto), ora inizia a scalpitare. Provando a fare presente all’Amministrazione della città che per stare entro i tempi servirebbe “dare un po’ di gas” e fornire la valutazione di impatto ambientale (Via) quanto prima. Per evitare «di dover subire rallentamenti e complicanze che ci riportano a situazioni critiche», ha detto pochi giorni fa. Ma dagli uffici comunali dicono con smarrimento che la pratica non è mai arrivata. Un disguido o una svista?

La data dell’avvio dei lavori, già preannunciata, ma messa nero su bianco all’interno del nuovo Piano socio-sanitario regionale solo a inizio agosto, è praticamente domani per chi, come Corsini, di contrattualistica e lavori pubblici ne capisce: il prossimo anno (anche se inizialmente, probabilmente per uno slancio di eccessivo ottimismo poco dopo la sua nomina Corsini stesso aveva detto «inizio dei lavori nel corso del prossimo anno, il 2024»).
Niente di troppo strano, quindi, provare a sondare il terreno per capire a che punto la valutazione di impatto ambientale (Via), si trovasse. Anche perché il parere relativo alla Via, deve essere acquisito nel corso della Conferenza dei servizi: un altro step procedurale, che può eventualmente essere parallelizzato al parere. Ma su cui riposa pur sempre un termine di 90 giorni. Ciò vuol dire che, se si iniziasse ad analizzare la pratica a inizio settembre, si potrebbe ricevere la - e il - Via, a inizio dicembre.
Un’ipotesi che forse spaventa Corsini, avvezzo alle lungaggini e agli imprevisti che possono fare con facilità ingolfare i tempi già lunghi della burocrazia.


A complicare ulteriormente il quadro il numero di interlocutori: oltre al tavolo con il Comune per la destinazione urbanistica, l’Università - per l’area di sua competenza - e le Asl, per gli aspetti strategici e amministrativi del Parco. Insomma, coordinare i tempi e i soggetti coinvolti sarà tutt’altro che facile, anche per un uomo di esperienza come Corsini.

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