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Il caso
18 Agosto 2025 - 17:00
Come si presenta l'area mercatale oggi
E’ diventato un mercato «aperto ogni tanto», dicono alcuni dei ragazzi che si incrociano in piazza Colosimo, nel quartiere Villaretto, estrema periferia nord della città. Dove in teoria il mercato dovrebbe esserci tutti i giorni. Da lunedì e sabato. Invece ieri, oltre a un auto parcheggiata e qualcuno seduto sulle panchine della piazza, nulla.
Così tra le ipotesi messe sul piatto, dopo la sperimentazione fallimentare degli orari pomeridiani, c'è anche quella di ridurre o azzerare i costi del suolo pubblico per i mercanti ancora tanto coraggiosi da tenere in vita il mercato del Villaretto. Una novità, introdotta dalla scorsa giunta Appendino, nel 2020, che garantiva al quartiere «poco urbanizzato», spiegava l’ex sindaca di Torino, un importante servizio, ma che negli anni ha confermato con forza la tendenza allo spopolamento delle aree mercatali cittadine. Oggi, infatti, «l'area non presenta concessionari di posteggi fissi», ma solo «la presenza limitata e sporadica di spuntisti, che determina la mancanza di continuità e varietà nell’offerta merceologica per i cittadini», spiega l'assessore al Commercio di Palazzo Civico Paolo Chiavarino, interpellato dalla capogruppo FI Federica Scanderebech, nell'ultimo Consiglio comunale.
Un'incertezza che si ripercuote sull'affluenza: gli orari attuali, a seguito dell'introduzione della sperimentazione pomeridiana avviata l'anno scorso, sono il lunedì e il giovedì dalle 15.30 alle 19.30, il sabato e i prefestivi dalle 7 alle 15, mentre nelle restanti giornate l'orario è dalle 7 alle 14. Ma i numeri restano molto bassi. «Nel corso di alcune verifiche effettuate sugli orari sperimentali, però, è emersa la frequentazione di soli otto operatori complessivi. Con un servizio saltuario. Questo conferma la mancanza di attrattività nell'area per gli operatori del settore, evidenziando come le regole di mercato siano inesorabili: se non c'è un ritorno economico, non c'è interesse nel popolarlo», continua Chiavarino.
Così, sembra che il mercato oggi resti solo un ricordo. «Una speranza durata troppo poco per i residenti, che oggi si ritrovano nuovamente privi di un servizio essenziale. La sua assenza un passo indietro, grave e ingiustificato. Dovere dell’Amministrazione garantire pari dignità e servizi anche nelle periferie!», sottolinea Scanderebech. Dal canto suo, l'assessorato parla di un dialogo in corso con le associazioni di categoria per «individuare le forme incentivanti il mercato». Impegni accolti con soddisfazione da Scanderebech, che però avverte: «Bisogna comunicarlo ai residenti, non farli sentire abbandonati».
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