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Nuovo robot “Single Port” nel reparto di Urologia delle Molinette

A differenza dei robot precedenti, questo dispositivo consente l’accesso all’addome attraverso un solo foro di circa 3 centimetri

Nuovo robot “Single Port” nel reparto di Urologia delle Molinette

Nuovo robot “Single Port” reparto Urologia

All’ospedale Molinette di Torino è stato introdotto un nuovo sistema robotico per interventi di chirurgia urologica: si tratta del modello Single Port, caratterizzato da un unico braccio meccanico. A differenza dei robot precedenti, che ne avevano quattro, questo dispositivo consente l’accesso all’addome attraverso un solo foro di circa 3 centimetri. L’innovazione comporta diversi vantaggi clinici: riduzione del sanguinamento, minor dolore post-operatorio e tempi di recupero più rapidi per i pazienti.

Il dottor Paolo Gontero, direttore della struttura complessa di Urologia, ha spiegato che per utilizzare il robot è sufficiente uno spazio pari al volume di una pallina da tennis. L’apparecchiatura permette quindi di operare in aree ristrette, rendendola particolarmente utile negli interventi ricostruttivi complessi. Oltre agli aspetti tecnici, il sistema incide anche sull’organizzazione delle équipe: l’uso del robot richiede la presenza del solo chirurgo principale, che opera da una console, con l’assistenza di uno strumentista in sala. In chirurgia tradizionale, al contrario, possono essere necessari due o più chirurghi contemporaneamente.

L’acquisizione del robot è stata resa possibile da una donazione di 2,5 milioni di euro della Fondazione CRT. La strumentazione rientra nelle dotazioni dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria della Città della Salute, e sarà quindi disponibile anche per la formazione degli studenti di Medicina dell’Università di Torino. La direttrice della Scuola di Medicina, Paola Cassoni, ha sottolineato come l’investimento non solo migliori l’attività clinica, ma consenta anche di rafforzare la didattica pratica per i futuri medici.

L’introduzione del robot Single Port colloca le Molinette tra i centri italiani di riferimento per la chirurgia robotica avanzata. In Italia sono in funzione oltre 150 sistemi robotici, concentrati soprattutto nelle specialità di urologia, chirurgia generale e ginecologia. L’impiego di piattaforme a singolo accesso è però ancora limitato, il che rende l’esperienza torinese una delle prime nel Paese. Secondo gli specialisti, queste tecnologie rappresentano un passo importante verso procedure sempre meno invasive, in linea con le raccomandazioni internazionali sull’evoluzione della chirurgia mini-invasiva.

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