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La conferenza

«Nel nostro partito sessisti e misogini»: dopo il caso Pera serve un codice etico

Alla Festa dell’Unità la denuncia di Alice Arena, consigliera della Circoscrizione 5: «Lo viviamo ogni giorno»

«Nel nostro partito sessisti e misogini»: dopo il caso Pera serve un codice etico

Sessisti e misogini all'interno del Partito Democratico. Ne ha parlato venerdì sera la consigliera Alice Arena della Circoscrizione 5, nel corso di uno dei panel della Festa dell’Unità. «Non è un segreto». Arena ha ribadito come più volte lo stesso partito che spesso raccomanda valori come quello della parità tra i sessi, poi, all’atto pratico, non applichi la tesi che decanta. Lo ha fatto in modo lucido e onesto, davanti a una platea di sedie dove uomini e donne ascoltavano in silenzio e a pochi giorni da un fatto gravissimo. Proprio uno dei “sodali democratici”, il vicepresidente della Circoscrizione 8 Dario Pera, avrebbe proferito a microfoni accesi, nel corso dell’ultimo Consiglio del Centro civico un insulto profondamente sessista nei confronti di una collega, la consigliera Noemi Petracin. Fatto da cui il Pd si è immediatamente dissociato, chiedendo le dimissioni dell’uomo.

«Qualche signore che non sopporta essere rimasto fuori da un consiglio o da una giunta a causa di una quota rosa», continua Arena. Quante volte abbiamo vissuto la frase «quella stronza si è presa il mio posto», ma… se era un posto destinato a una quota rosa, come poteva essere un suo posto?».

La consigliera ha fatto anche notare come per le mamme sia più difficile tenere equilibrio tra la vita da madre e la carriera politica. Soprattutto quando nello stesso ambiente, magari, c’è anche il proprio compagno: «non è così difficile pensare che due persone si conoscano e si uniscano in una relazione all’interno dello stesso ambiente. Bene, se entrambi fanno parte dello stesso consiglio, spesso, uno dei due deve rinunciare a presenziare a riunioni o incontri perché questi sono spesso organizzati in orari difficili per la famiglia. E finisce sempre in un modo. Che a rinunciare è la donna».

Arena ha aperto anche un’altra parentesi: «qui ad esempio alla Festa dell’Unità non c’è un fasciatoio o un’area gioco per i più piccoli». Vero. E ancora lei, ha ricordato quante volte la vita privata di una donna venga strumentalizzata per creare insinuazioni e maldicenze da “usare” per la politica. «Spesso non sanno neanche come chiamarmi - denuncia Petracin - e poi fanno “la ragazza”, quando di modi per “chiamarmi” ce ne sarebbero tanti». Semplicemente dottoressa o consigliera.

Così le «Democratiche» hanno presentato un documento anti sessismo in otto punti, integrativo del codice etico del Pd, che recita: «Rivendichiamo pari diritto di occupare lo spazio politico, senza chiedere il permesso. Non accontentiamoci di “quote” o concessioni».

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