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Leggende piemontesi
18 Settembre 2025 - 18:00
Bellino è un piccolo borgo della provincia di Cuneo, situato in Val Varaita a circa 1.500 metri di altitudine, con meno di cento abitanti. Questo paesino alpino è noto non solo per i suoi scenari mozzafiato, ma anche per una leggenda davvero insolita: quella delle marmotte volanti.
Secondo il racconto, che pur apparendo antico sarebbe nato solo pochi decenni fa, tutto iniziò nel XVI secolo. Un pastore del luogo osservò un oggetto misterioso schiantarsi sulle montagne circostanti: si trattava di una sorta di navicella spaziale. Vicino ai resti della strana astronave fu trovato il corpo di una marmotta vestita da soldato.
Dopo quell’evento, gli abitanti notarono comportamenti insoliti nella fauna locale, soprattutto tra le marmotte, che sembravano acquisire abilità straordinarie, come se qualcuno avesse trasmesso loro le basi della civiltà. La leggenda racconta di sparizioni inspiegabili, ricercatori uccisi in circostanze misteriose e studiosi messi al bando dalla scienza ufficiale. Si narra che la marmotta spaziale avesse donato poteri soprannaturali agli abitanti, che avrebbero persino imparato a volare.
Naturalmente, la realtà è più semplice: le marmotte di Bellino, come tutte le marmotte alpine, sono roditori innocui appartenenti al genere Marmota. Parenti degli scoiattoli, comprendono 15 specie diffuse tra Nord America, Europa e Asia, anche in regioni di steppa o pianure. La specie europea (Marmota marmota), presente soprattutto sopra i 2.000 metri, è nota per il letargo durante l’inverno. Nei mesi estivi è possibile osservarle correre nei prati alpini, riposare sui massi e lanciare i tipici fischi d’allarme quando avvertono pericoli.
La leggenda delle marmotte volanti rimane quindi una curiosità folkloristica affascinante, che arricchisce il patrimonio di storie insolite di Bellino, mentre i veri abitanti della montagna continuano la loro vita tra pascoli, prati e massi, senza alcun potere speciale… almeno per ora.
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