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19 Settembre 2025 - 07:10
Davanti al giudice Filippo Cardullo, il truffatore che finge di essere investito
Trentasei vittime, raggirate con il medesimo metodo: la truffa del finto pedone investito. C’è la citazione diretta a giudizio per Filippo Cardullo, il “genio della truffa” che fingeva di essere stato centrato in pieno dalle macchine per poi chiedere i soldi agli automobilisti. Sessant’anni, giostraio, tra il 19 agosto 2022 e il 26 ottobre 2023 ha messo a segno 36 truffe ai danni di altrettanti poveri automobilisti. Trentasei episodi in 14 mesi, quasi tre al mese. Il modus operandi? Sempre lo stesso: Cardullo attraversava la strada, colpiva le macchine per simulare l’impatto, si gettava a terra fingendo dolori lancinanti e poi al conducente mostrava i pantaloni strappati (pantaloni che in realtà aveva provveduto lui stesso a strappare in precedenza) e il sangue, ovviamente finto, sulla gamba. «Dammi i soldi e la chiudiamo qui», diceva poi il truffatore alle sue vittime, sfruttando il loro momento di shock perché convinti di averlo realmente investito. Il “prezziario” di Filippo Cardullo variava, a volte domandava solo 45 euro, ma è arrivato anche ad ottenere 250 euro in contanti. E se il più anziano delle sue vittime ha 71 anni, il “genio della truffa” raggirava anche dei giovani conducenti, perché tra le persone truffate da Cardullo c’è anche una ragazza di 24 anni. Adesso il truffatore Cardullo, difeso dall’avvocato Alessandro Melano, come chiesto dalla pm Eleonora Sciorella dovrà presentarsi in un’ aula di tribunale, con l’udienza pre-dibattimentale che è stata fissata per il 27 novembre.
Un personaggio parecchio noto alle forze dell’ordine, il truffatore seriale Filippo Cardullo: un anno fa, nei suoi confronti erano stati disposti i domiciliari con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Il giostraio si era reso protagonista di ben due truffe in un solo giorno a Torino. Nel primo caso, in via Val della Torre, zona Lucento, ai danni di una donna, venendo arrestato in flagranza dai carabinieri e posto ai domiciliari. Poche ore più tardi, il “mago del raggiro” aveva violato la misura e in via Cibrario aveva provato a truffare un altro automobilista, stavolta con la truffa dello specchietto. I carabinieri l’avevano rintracciato al Maria Vittoria, dov’era ricoverato per un presunto malore. Arrestandolo nuovamente e portandolo in carcere. Nella convalida, il gip Manuela Accurso Tagano aveva deciso per i domiciliari con braccialetto elettronico.
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