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torino
20 Settembre 2025 - 10:58
Il progetto che prevedeva la demolizione di parte della Spina Reale è stato accantonato
Il progetto della linea 12 Gtt cambia ancora, diventando sempre più simile a quello di una metropolitana, e di conseguenza la Spina Reale non sarà demolita. Il coro di proteste che si è alzato dal quartiere dopo che la Città, a inizio estate, aveva paventato l'idea di "dimezzare" la passeggiata ciclopedonale di via Stradella per far posto ai binari del tram, con tanto di petizione per fermare il progetto, ha convinto il Comune alla marcia indietro. Il nuovo progetto è stato presentato ieri sera dall'assessore Chiara Foglietta nel corso di un incontro pubblico in via Cesalpino, durante il quale però è anche stato chiarito che al momento mancano all'appello i soldi per tramutarlo in realtà e che per questo «continuerò a far sentire la voce della Città di Torino al Governo per avere delle certezze e quindi - ha annunciato l'assessore - tornerò a Roma ad ottobre, sperando di portare a casa il risultato».
La premessa è che a disposizione della Città ci sono 221 milioni di euro, destinati all'opera dal ministero nel 2023. «Ma il tempo trascorso tra il progetto e la fase esecutiva - ha ricordato Foglietta - ha portato a un rincaro di 53 milioni». Per tagliare i costi, si era appunto ipotizzato di far correre in superficie parte della tratta, a spese della Spina Reale. Adesso, i tecnici del Comune e quelli di Infra.To hanno elaborato «una soluzione alternativa che mantiene il senso di opera strategica, ma prevede di non toccare la Spina». Si torna quindi al tracciato originale che prevede di recuperare il trincerone e il tunnel ferroviario abbandonato da corso Emilia fino a Madonna di Campagna, trasformando così il 12 in una linea sotterranea ma eliminando una delle fermate previste al centro della Spina e costruendo quelle di largo Giachino e Cesalpino/Cantoira in modo meno impattante e con uscite simili a quelle della metro su corso Francia, fuori dallo spazio della Spina. «Questa soluzione, che dobbiamo ancora presentare e farci approvare dal Ministero, dopo averne parlato con la Circoscrizione e con la Commissione Trasporti della Città, però non comprime i costi perché le fermate saranno sotterranee e simili a quelle di una metropolitana e si dovrà, quindi, intervenire su illuminazione e aerazione». C'è poi un'ulteriore novità: «A febbraio 2025 abbiamo anche partecipato come Città a un avviso sul trasporto rapido di massa per ottenere finanziamenti per l’acquisto di treni. Se dovessimo ottenere i soldi per i mezzi, una delle opzioni è comprare treni bidirezionali in modo da poter realizzare la linea 12 per lotti, iniziando coi 221 milioni di euro che abbiamo, così come facciamo per la metro 2». E proprio l'acquisto dei mezzi bidirezionali è una delle soluzioni caldeggiate da tempo da Antonio Cuzzilla, vicepresidente della Circoscrizione 5: «Questi mezzi consentirebbero di arrivare a Madonna di Campagna e tornare indietro senza opere costose e invasive - sostiene -. Sono convinto che, con i fondi risparmiati evitando il tunnel, si possa finalmente riqualificare la stazione di Madonna di Campagna, chiusa e abbandonata dal 2020, trasformandola in un moderno terminal bus direzione stadio, completo di servizi per i cittadini». «Stiamo mettendo in campo più strade - conclude Foglietta - ma l’impegno che mi sono presa è mettere in sicurezza l’opera, per non far perdere al territorio della Circoscrizione 5 l’occasione di avere un’opera molto simile al concetto di metropolitana».
L'incontro pubblico di ieri sera con l'assessore Foglietta
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