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Turismo
21 Settembre 2025 - 09:45
Torino
Torino ha chiuso il 2024 con un nuovo record di entrate dalla tassa di soggiorno: oltre 10 milioni di euro. Un risultato spinto dal boom degli affitti brevi e delle case vacanza, che hanno superato il milione di pernottamenti generando da soli 2,7 milioni di euro, più di un quarto del totale.
Le tariffe variano dai 2,30 euro a notte per chi sceglie un appartamento turistico fino ai 5 euro per gli hotel a cinque stelle. Torino resta comunque più “morbida” rispetto ad altre città: a Milano, ad esempio, si parte da 3,5 euro per un albergo a una stella e, in vista del Giubileo, il tetto massimo è stato alzato a 7 euro.
Per l’assessore al Turismo Mimmo Carretta, queste risorse rappresentano «un sistema virtuoso che cresce insieme al numero di visitatori». Il Comune sottolinea che i controlli sono regolari, anche se rimane il nodo dei comuni della cintura, dove la tassa non viene richiesta. Intanto è in corso un confronto diretto con Airbnb per individuare nuove modalità di collaborazione e garantire equità nel settore.
Accanto ai numeri positivi, però, si fa strada la preoccupazione per l’impatto degli affitti brevi. L’espansione di B&B e case vacanza rischia infatti di ridurre le abitazioni disponibili per i residenti, con conseguente aumento dei prezzi e modifiche alla vita dei quartieri. «Non siamo in una condizione di overtourism – precisa Carretta – ma monitoriamo i dati urbanistici e commerciali per valutarne gli effetti».
Sul fronte dei controlli, l’assessore al Bilancio Gabriella Nardelli conferma verifiche trimestrali e sanzioni mirate per i mancati pagamenti. «Oggi c’è l’obbligo di esporre l’imposta su targhe e annunci, e i casi di evasione restano pochi. Non possiamo introdurre misure restrittive come in altre città, ma agiamo con strumenti di contrasto alle omissioni».
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