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Animali
22 Settembre 2025 - 16:30
Un riccio sotto le cure di CRAS Montespertoli SEMIA
Con la stagione autunnale crescono le segnalazioni di ricci in difficoltà, spesso cuccioli non ancora svezzati. Gli esperti ricordano che questi animali hanno bisogno di soccorso solo in determinate situazioni, ed è fondamentale non improvvisare. L'appello pubblicato da CRAS Montespertoli SEMIA e ricondiviso dall'OIPA Torino spiega cosa fare in caso di incontro.
I ricci sono animali notturni: se li si trova di giorno e allo scoperto, significa che non stanno bene e vanno soccorsi. Tutti i ricci grandi circa "quanto una mozzarella" devono ancora essere svezzati e hanno bisogno di aiuto. Se ne viene trovato uno, bisogna controllare i dintorni: le cucciolate possono arrivare fino a sei esemplari e, se pesano meno di 250 grammi, vuol dire che è successo qualcosa alla madre.
Il primo passo è maneggiarli con un panno e metterli in una scatola da cui non possano fuggire: sono molto più agili di quanto sembrino. Non bisogna prendere iniziative né somministrare nulla, nemmeno acqua: «anche l’acqua uccide, non avete idea di quanti cuccioli arrivano strozzati», recita l'appello.
Il CRAS Montespertoli sottolinea che la rete è piena di falsi esperti: ogni giorno arrivano ricci già condannati da consigli sbagliati. Non bisogna somministrare farmaci senza sapere ciò che si sta facendo, perché ogni specie ha medicinali e dosaggi propri. Inoltre, possono esserci ferite non visibili che si infettano e portano a setticemia: ecco perché è fondamentale portarli al più presto in un centro specializzato.
Altro punto cruciale: non tenerli in casa. Se restano troppo tempo in un ambiente domestico, perdono la capacità di relazionarsi con il mondo secondo etologia e, una volta liberati, rischiano di essere più esposti ai pericoli.
Il messaggio finale è: non fate da soli. In caso di incontro con un riccio in difficoltà, bisogna inviare un messaggio o chiedere aiuto agli esperti (come ad esempio l'OIPA Torino o, se vi trovate nelle Langhe, il Centro Recupero Ricci “La Ninna”), e portarvi l’animale quanto prima. Alcuni segnali di malessere possono sfuggire all’occhio inesperto, e la tempestività è determinante.
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